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La Sicoma Valdiceppo cede al Campli

Scritto da il 28/12/2014

nikpremiato
Valdiceppo – Campli 66 – 84
Parziali: 17-28, 19-22, 18-16, 12-18
Arbitri: Pazzaglini e Vedovi
Valdiceppo: Melchiorri 2, Domenis 2, Anastasi 11, Orlandi 14, Patani 5, Mariucci 5, Meccoli 3, Serino 13, Urbini 9, Pozzobon 2. All. Fabrizi. Ass. Mattioli
Campli: Montuori 5, Rotundo, Gaeta 10, Ferrari 2, Mihai 2, Di Giuliomaria 20, Duranti 13, Bergamin 13, Petrucci 19. All. Millina. Ass. D´Angelo

Tutta in salita la gara della Valdiceppo, che si trova ad inseguire già dalla seconda metà del primo quarto, riesce a rimontare dopo l´intervallo fino al meno 4 (47-51) ma non ce la fa a completare la rimonta e paga un prezzo salato nel finale. Per battere Campli, a dire la verità, ci sarebbe voluta un´altra determinazione e un´altra energia, che facessero passare in secondo piano una differenza di chili e centimetri davvero molto grande: ma la Sicoma anche in questa occasione non è riuscita a tirare fuori tutta la sua proverbiale grinta, ha concesso troppe seconde e terze occasioni di tiro arrivando sempre un attimo troppo tardi sulla palla, finendo così per perdere convinzione anche nell´altra metà campo. A confermare la tesi, percentuali di tiro che parlano di un complessivo 28 su 81 dal campo, chiarmente troppo basse per impedire che Gaeta e Di Giuliomaria facciano le barricate dentro la loro area risparmiando energie preziose da spendere in attacco, barricarti nelle zone ordinate da coach Millina.
A rendere ancora più complicata la situazione l´interpretazione della gara dei due fischietti, che hanno concesso ai padroni di casa la miseria di 9 tiri liberi contro 36 e patito non poco il carisma dei due veterani di Campli tutelandoli oltre il lecito in ogni contatto e annullando per giunta due potenziali azioni da tre punti di Meccolil che mostrano per lo meno qualche incertezza nell´interpretazione del movimento continuo. Il problema fin dall´inizio, però, è trovare la compattezza in difesa per mettere in difficoltà il gioco organizzato degli avversari. La scelta di far scattare raddoppi improvvisi in post basso non paga: i lunghi riaprono con tempi molto buoni la palla sul perimetro costringendo Mariucci e soci a continue rotazioni che sbilanciano però la squadra nei close-out (a dire il vero parecchio deficitari stasera) e a rimbalzo, favorendo i primo break degli abruzzesi condito dall triple di Bergamin e Petrucci.
Sul fronte ponteggiano è Serino il più attivo e presente anche al rimbalzo offensivo, sostenuto a dovere da Orlandi che si prende parecchie iniziative e la mette anche dalla lunga, mentre Urbini si fa trovare pronto sugli scarichi sotto canestro. Se però la difesa concede 28 punti in dieci minuti, è difficile pensare di poter avere la meglio su una squadra esperta come quella abruzzese. Coach Fabrizi prova a metterci una pezza scuotendo i suoi, beccandosi anche un tecnico per qualche inevitabile protesta, e poi cercando forze fresche in uscita dalla panchina, con qualche segnale positivo da Anastasi e Patani.
L´impressione però è che manchi sempre qualcosa, ed anche dopo l´intervallo, quando la Valdiceppo sale di colpi in difesa e recupera palloni importanti con Urbini e Serino tornando a contatto, sembra sempre che manchi la convinzione necessaria per svoltare davvero la partita. E bastano due dolorose scellerataggini in attacco per ritrovarsi in un attimo sotto di dieci e dover ricominciare tutto da capo. Se poi ci si mette anche Duranti, che si gasa con un paio di scorribande a campo aperto, facendo rifiatare i suoi veterani, ecco che il tempo sembra decisamente volgere al brutto. L´unica arma rimane quella di giocarsi il tutto per tutto con il pressing, sapendo che il rischio è elevato, perchè gli abruzzesi hanno una qualità di passaggio invidiabile e fanno diventare grande anche un vantaggio mimimo proprio attraverso la rapida circolazione della palla da un lato all´altro del campo. Ed infatti Campli non sbanda, arma la mano di Petrucci e pesca Gaeta sotto canestro, poi si rifugia nelle sue zone approfittando delle cattive percentuali dal perimentro dei padroni di casa. Di fatto la gara finisce lì.
C´è solo il tempo di dedicare un lungo applauso a Nicolò Urbini che deve lasciare la squadra e volare in Nuova Zelanda per un progetto di studio universitario. Grande commozione, un premio simpatico consegnato dal Capitano Casuscelli a nome di tutti per le molte battaglie vissute insieme: grazie Nik, per l´esempio e la dedizione alla tua squadra, in bocca al lupo e arrivederci presto.

nik16

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il 28/12/2014.
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