TifoGrifo.com: Web Radio Tv Perugia, calcio, sport, sito, giornale,news

Se hai giocato a Piancastagnaio, il San Nicola non è un problema

Scritto da il 09/09/2014

BisbylandiaBeh, se si continua così…

Il Grifo sbanca il San Nicola e si guadagna il primato nella classifica di Serie B. C’è da dire che è la seconda giornata di campionato, e non è come essere in testa alla 42esima, però usare la locuzione “essere in testa” è già un bel dire.

Sette giorni fa la domanda, su queste righe, era: Rabusic e Falcinelli possono coesistere? Camplone lo aveva detto in settimana: Rabusic ha bisogno di giocare ed affinare l’intesa con Falcinelli. A Bari: assist del primo e rete del secondo. Chapeau. E 2 a 0 per Camplone e per la società rispetto alla scelta di Falcinelli: sull’impegno sapevo si sarebbe andati sul sicuro ma il perugino, in B, pur mettendo assieme buone prestazioni non era stato altrettanto importante in termini realizzativi, e qualche dubbio io personalmente lo avevo proprio rispetto alla capacità di portare in dote un numero di marcature adatto per la cadetteria. Ad oggi, invece, 2 su 2 in campionato e 3 su 4 in partite ufficiali. Chapeau bis.

In confronto alla vittoria di venerdì contro il Bologna, il successo in Puglia ha a mio avviso un valore ben diverso: rispetto alla compagine emiliana, onestamente inguardabile, la squadra di Paparesta (di Paparesta? Vabbeh…) si è dimostrata un complesso valido e organizzato, ben disegnato da Mangia. Perugia e Bari hanno giocato a calcio alla pari, ed i Grifoni hanno prevalso in virtù anche degli episodi (primo gol sul filo del fuorigioco, rosso a Caputo forse eccessivo), ma del gioco e delle capacità almeno altrettanto: il Grifo non è mai andato in affanno nemmeno in parità numerica, nemmeno sullo 0 a 0, nemmeno contro una squadra ben assemblata ed affiatata come quella di Galano & company. Soprattutto, il Perugia non si è snaturato e di fronte alla prima trasferta del campionato, contro una papabile al successo finale, in un catino con 25mila spettatori, ha continuato a fare quel che ha dimostrato di saper fare: giocare a calcio con semplicità, capacità e fierezza. E non è che ce ne siano poi tante di squadre che riescono a proporre gioco in maniera così piacevole, anzi.

Quello che stupisce, lo ripeto e lo diceva anche il commentatore di Sky, è la naturalezza con la quale i biancorossi giocano, come se i Grifoni fossero sempre stati compagni di squadra e non una compagine nuova per dieci undicesimi. Il Bari, per parlare dell’avversario di ieri sera, ha confermato buona parte del gruppo dello scorso anno eppure a livello di gioco sembrava il Grifo la squadra che girava palla a memoria (anche prima della superiorità numerica). Il merito maggiore di questo, a mio avviso, va a Mister Camplone ed all’umiltà di Santopadre nel tornare indietro rispetto ad una decisione sbagliata, quella del suo allontanamento post- Pisa. Da lì in avanti è (ri)partito un progetto di forte identità caratteriale e tecnica, che la squadra è riuscita a tradurre sul campo di gioco in maniera entusiasmante. Come ieri sera.

Guardando una normale partita di Serie A, capita di vedere giocatori che scendono in campo bellamente per fatti loro, piccole aziende personali in campo solo per caso con una maglietta simile. Qua no, ed è il valore aggiunto del gruppo Perugia da tempo: chi abbraccia il Grifo abbraccia un progetto per cui chi entra in campo si impegna a giocare al pallone, ad essere propositivo, a non buttare via la palla, a sudare sette magliette prima che arrivi il novantesimo, a metterci quel qualcosa in più degli altri che possa portarti, quando avrai 35 anni, ad essere gli esempi che sono oggi i Comotto, i Taddei ed i Giacomazzi. Grazie anche a loro ragazzi come Goldaniga e Provedel hanno potuto esordire mettendo in mostra le loro evidenti doti.

La forte saldatura tra Santopadre, Goretti, Camplone ed il suo staff nasce da qui: ragionare tutti  insieme per il bene supremo del Perugia. E tutto questo in un ambiente che vuole solo innamorarsi dei suoi ragazzi, un ambiente che ha compiuto la sua redenzione ripartendo dalla Serie D: può sembrare un controsenso, ma non puoi aver paura del San Nicola se, dovendoti scordare per demeriti non tuoi San Siro ed Olimpico,  sei dovuto ripartire dalla tana del Piancastagnaio.

Noi 3000 persone che ci abbiamo sempre creduto abbiamo il dovere morale di spiegarlo agli occasionali che, se tutto va bene, verranno allo stadio. Chi legge, scrive, parla, tifa Grifo- generalmente- lo fa per un piacere intimo personale, per la voglia di dare qualcosa a quella causa, a quella comunità,  che abbiamo sposato praticamente alla nascita, così senza saperlo. L’immancabile Hornby scriveva in Febbre a 90: “Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé”. Chi gioca per il Perugia può vincere o perdere,  ma deve dare tutto per sé e per i compagni, perché solo così la giostra biancorossa può funzionare a pieno regime.
In alto i cuori e sotto col Catania,  da affrontare con la solita mentalità.  Forza Grifo!

Federico Basigli – TifoGrifo.com

 

Scritto da
il 09/09/2014.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

Multimedia

passionebiancorossa

Tifogrifo - Quotidiano ed Emittente Radio-Televisiva Web - Autorizzazione 33/2002 Registro dei Periodici del Tribunale di Perugia 24/9/2002 - Iscrizione Registro Operatori Comunicazione N° 21374 - Partita IVA: 03125390546 - Iscritta al registro delle imprese di Perugia C.C.I.A.A. Nr. Rea PG 273151 – © Tutti i diritti sono riservati - Studio grafico: EffePi Soluzioni Grafiche - Provider: Aruba Spa