Salernitana-Perugia 2-2.
Scritto da Redazione il 27/04/2014
Alla fine è arrivato il pareggio, e il risultato era l’unica cosa davvero importante della giornata. La bella notizia ha il volto sudato, stanco, ma sempre arcigno di Gennaro Scognamiglio al fischio finale: il centrale ha comandato la resistenza del fortino del Grifo a fronte degli agli assalti della Salernitana. Si sapeva che a Salerno sarebbe stata una partita difficile, per mille motivi: ambientali, tecnico-tattici e psicologici. Si sapeva, ma nessuno avrebbe potuto ragionevolmente pensare ad un andamento del match così rocambolesco. In vantaggio di un gol dopo otto minuti grazie ad una ripartenza confezionata nella sua parte finale da Moscati e finalizzata da Mazzeo, il Perugia, come spesso gli succede, è riuscito a complicarsi incredibilmente la vita. Prima ha concesso troppo campo ai campani, che hanno ripreso coraggio. Poi, con Vitofrancesco e Mazzeo, ha clamorosamente sbagliato la retedel 2-0. Sul rovesciamento di fronte, ha preso il gol del pareggio lasciando Mendicino libero in area su un taglio dalla tre quarti. Poco dopo, Perpetuini ha indovinato il sette con il tiro della domenica e il mondo si è rovesciato completamente. A completare il quadro, Mazzeo è dovuto uscire per un risentimento muscolare, sostituito da Henthy e, nel recupero, un tiro di Fabinho dal limite su respinta della difesa, è sibilato a lato del palo. In pochi minuti, dal rosa luminoso al nero plumbeo: la giornata del Grifo si è complicata maledettamente. Nella ripresa, dentro Sprocati per Franco, Camplone è tornato al 4/3/3. Pochi minuti e la fortuna gira ancora le spalle al Perugia: si infortuna Sini e lo sostituisce Rossi, al suo esordio dopo due anni di inattività (che si sono notati, purtroppo). Il Perugia prova piano piano a guadagnare metri e proprio una percussione di Sprocati, lanciato in area da Moscati, provoca il rigore. Nel Perugia senza Eusepi (neanche in panchina, esentato perché diffidato) va su dischetto Moscati e con freddezza fa 2/2. Per pochi minuti il Perugia, sembra tornare sulla cresta dell’onda, ma poi la stanchezza comincia a farsi sentire. La Salernitana torna in cattedra, gioca sulle fasce e cerca con continuità la conclusione. Barcolla il Perugia, che ci mette orgoglio e sacrificio, ma poca lucidità. I grifoni non riescono a tener palla in uscita dalla difesa. Carcione sbaglia troppi appoggi, gli attaccanti non riescono a far alzare il baricentro. Gli avversari invece restano lucidi, aggrediscono, riconquistano palla e ricaricano. Il finale è da tregenda, con la Salernitana caricata a mille da una settimana di toni tenuti artificiosamente alti dall’ambiente granata; mentre il Perugia in questa fase è incapace di tener palla e di mettere insieme due passaggi di fila. Sbagliano tutto o quasi i grifoni, anche le cose semplici, perché sono in debito di ossigeno e non riescono ad aiutarsi giocando vicini. Però, il carattere, lo spirito di sacrificio e i mille tifosi al seguito li sorreggono fino in fondo per un pareggio che vale oro in vista della partita dell’anno con il Frosinone al Curi domenica prossima. In vista della quale, sarà opportuno riordinare le idee, ricaricare le pile, rimettere in sesto gli acciaccati. E metterci coraggio e concentrazione per gestire con intelligenza una partita anche questa ovviamente non semplice, contro un avversario che anche quando non gioca può segnare. Ma che dovrà vincere per forza: con tutto ciò che questo comporta. A buon intenditor, poche parole.
Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia
Scritto da 
