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Il Grifo in analisi: Perugia in versione Bartali “l’è tutto da rifare!”, gioco e uomini inferiori al Cittadella che sbanca il Curi senza fare miracoli. Breda torna a rischio? Le scelte del tecnico non convincono nessuno.

Scritto da il 04/02/2018
Non si fa in tempo a sostenere l’operato di Breda, affermando che gli andava concesso il giusto tempo per esprimere il proprio credo calcistico: dopo aver avuto a disposizione l’intera sosta invernale come alleata, e dopo aver plasmato (e spalmato nella testa dei calciatori) il 3-5-2 come modulo base, rinnegando la difesa a quattro e il trequartista tanto caro a Giunti, bene, anzi male, dopo tutto questo siamo al punto di partenza. Crisi atto terzo. La squadra letale e cinica di Pescara, con meriti riconosciuti al tecnico, è evaporata proprio come le bollicine di Zeman. Sul piano del gioco nella terza di ritorno, Breda è parso francamente in confusione. Tutti d’accordo, partita nata male con l’infortunio di Dellafiore nel riscaldamento e finita peggio con la “papera” di Leali, senza dimenticare l’erroraccio di Colombatto sulla seconda rete subita. A proposito dell’argentino: quanto credito avrà ancora a disposizione? A quando il ritorno di Bianco che non può aver disimparato a giocare al calcio nel giro di così poco tempo, visto che a Carpi è stato protagonista vero? Ed ancora: il regista ha avuto anche l’occasione del 2-1 a porta spalancata, ma ha calciato in …gradinata. Domanda retorica, ma fino ad un certo punto: cosa c’entri Breda con errori individuali o di un reparto? L’allenatore c’entra su tutto, nel bene e nel male, non a caso è considerato il leader, colui che dá una impronta alla squadra, trasmette sicurezze, aumenta l’autostima, ma quantomeno in casa, Breda Roberto da Treviso vuol provare a imporre il proprio gioco alla squadra, costringere l’avversario a difendersi e dunque a rischiare? Niente di tutto questo, il Cittadella ha disputato la partita così come l’aveva preparata, aiutato anche anche dagli errori del succitato Breda, capace di non azzeccare un cambio che uno. Paradossale quanto capitato a Nura, entrato in luogo di Volta e poi sostituto da Gustafson e non da Mustacchio o Terrani, calciatori offensivi, quelli che, per intenderci, si inseriscono quando si è sotto nel punteggio, proprio come era il Perugia in quei frangenti. Insomma un sabato buio anche per Breda che ha letteralmente “bruciato” un cambio, tornando sui suoi passi, e ritardandone un altro. Anche dalla torre degli Sciri si erano accorti che Volta zoppicava vistosamente, figurarsi se ai bordocampisti era sfuggito. Altra aggravante: squadra scarica e nervosa, prova ne sono le espulsioni di Belmonte e Gonzalez. Indipendentemente dagli errori dell’arbitro Marini, che pure sono apparsi evidenti, il Perugia non solo non è piaciuto ma soprattutto può godere di alibi modesti, e comunque se si vuole crescere e centrare questa benedetta salvezza, sarà bene tenerli il più lontano possibile.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com
Scritto da
il 04/02/2018.
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