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Breda esonerato nonostante abbia condotto la squadra ai playoff con 90 minuti di anticipo. Nesta sarà il nuovo allenatore. Anche da allenatore scriverà pagine importanti come ha fatto da calciatore?

Scritto da il 12/05/2018

Non è un record, ma poco ci manca: la sorpresa dell’esonero di Roberto Breda c’è, ma non è originale. In fondo il Perugia non si è mai fatto mancare nulla: anche Walter Novellino fu costretto a guardare lo spareggio di Foggia contro l’Acireale dalla tribuna dello Zaccheria. Piuttosto viene da chiedersi: quando mai Breda è stato in sintonia con chi lo ha voluto al posto di Giunti? Quasi mai, la risposta più scontata. Breda ha dunque lavorato quanto meno in un clima di diffidenza; il gioco espresso dalla squadra è stato da applausi al massimo in due-tre circostanze, per il resto ha prevalso il pragmatismo, la convinzione che la squadra potesse risalire posizioni di classifica grazie all’apporto di Cerri e Di Carmine e ad un modulo
(3-5-2) che ha nascosto difficoltà piccole e grandi. Difficoltà puntualmente riemerse quando il centrocampo non è parso più un reparto compatto in misura accettabile e quando è iniziato il turnover in difesa legato ad infortuni o prestazioni deficitarie. Breda avrà le sue responsabilità ma anche numerose ragioni per camminare a testa alta per il lavoro svolto a Perugia. Soprattutto perché, dopo questa improvvisa e inaspettata decisione, appare difficile credere che possa aver avvertito la totale fiducia della società. In merito a Breda, le statistiche riporteranno che è stato abile a condurre la squadra agli spareggi promozione con novanta minuti di anticipo. Nessuno dimenticherà che la squadra ereditata da Giunti viveva un momento di profonda crisi psicologica.
Quale ragionamento possa aver indotto la società ad una decisione tanto clamorosa a nostro avviso non è rilevante. Il fuoco covava sotto la cenere da tanto tempo e la prestazione contro il Novara è cascata, come si dice, a fagiolo. Anche la gestione di Diamanti può aver giocato un ruolo chiave. Si era compreso sin dal momento dell’arrivo dell’ex Palermo che Breda avrebbe dovuto cambiare passo proprio incentivato dall’arrivo di un calciatore a trazione anteriore. Adesso tocca a Nesta, grande carriera da calciatore con trofei a non finire, allori in bacheca con le maglie di Lazio, Milan e Nazionale, ma la panchina è un’altra cosa. Il calcio non ha logica e può accadere di tutto. Certo è che il matrimonio Breda-Perugia è finito in malo modo anche se la forma sarà sicuramente salva. Il “clamorosissimo” sarebbe se Breda tenesse una conferenza stampa e raccontasse le sue verità.
Ma questo difficilmente accadrà perché Breda ha uno stile unanimemente riconosciuto e perché nel calcio sono pochi a mettere i puntini sulle “i”.

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com

Scritto da
il 12/05/2018.
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