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A Pian di Massiano è il Giunti Day: “Orgoglioso di essere di nuovo a Perugia. Questa squadra deve trovare un’identità, subito”

Scritto da il 12/07/2017

Santopadre_e_Giunti

Anche se la sua seconda vita in biancorosso è partita da due giorni, con i primi allenamenti sul campo del Curi, quella odierna è stata la giornata dei crismi dell’ufficialità. Dopo aver deliziato per anni, dal 1991 al 1997, la platea perugina con geometrie e visione di gioco fuori dal comune (persino Arrigo Sacchi si accorgerà di lui facendolo esordire in Nazionale nel novembre 1996 contro la Bosnia nell’ultima gara della sua gestione), Federico Giunti si appresta a guidare il Grifone dalla panchina vent’anni dopo il burrascoso addio (quella partita di Piacenza è oggetto di discussione ancora oggi) e, citando tempi molto più recenti, al termine di un campionato ricco di difficoltà ma chiuso bene con la Maceratese. Decisione che a molti potrebbe sembrare azzardata, ma non certo al presidente Massimiliano Santopadre, uno che è abituato a questo tipo di scommesse, in larga parte vinte.

È proprio il massimo dirigente in persona ad introdurlo nella prestigiosa cornice del Museo: “Ho scelto Federico perchè ha dimostrato di essere pronto a questo tipo di salto. Questa piazza potrebbe essere difficile da un certo punto di vista, ma potrebbe riservargli grosse soddisfazioni lavorative”. Un’idea nata da tempo: “Ci ho parlato tre o quattro anni fa, per poi scegliere altri profili. Oggi Federico è pronto e ci porterà ciò che gli abbiamo chiesto, vale a dire punti”. Il sostegno della società non mancherà: “Il campionato ci dirà quali sono le difficoltà, lo aiuteremo se avrà bisogno. Se non lo avrà saremo felicissimi perchè vorrà dire che la scelta si rivelerà perfetta”.

Ed ecco il turno del diretto interessato, che non nasconde l’emozione: “Sono orgoglioso di sedere su questa poltrona, in un luogo che mi evoca tanti ricordi. Sono consapevole della responsabilità che mi attende, ho già fatto dei ragionamenti su ciò che dovrò metterci. Il presidente mi ha chiesto di fare le cose semplici all’inizio. Sono convinto che mi aiuterà, insieme a Roberto e Marcello, a capire cosa voglia dire questa categoria”. Giunti non dovrà ricominciare da zero: “Partiamo da una base solida, che consente di dare continuità. Ho la fortuna di succedere ad un allenatore che per filosofia di gioco mi si avvicina. Dovremo essere bravi inoltre a trasformare una delusione ancora palpabile come quella dei playoff in entusiasmo, perchè questo campionato lo richiede”. Chiarissima l’idea sullo schema di partenza: “Considero i giocatori come componenti della rosa e tutti verranno coinvolti. Per quanto riguarda l’aspetto tattico ho condiviso con la dirigenza la mia idea. Proveremo a costruire una squadra imperniata sulla difesa a quattro e sul centrocampo a tre. Davanti sceglieremo per il meglio, c’è tanto tempo e non vogliamo sbagliare. È ovvio che il reparto più carente sia il centrocampo”. Si cercheranno anche delle soluzioni sui calci da fermo, cosa che è un po’ mancata nelle ultime stagioni: “Una squadra deve avere più freccie al proprio arco. È un aspetto che abbiamo toccato. Trovare due elementi che facciano la differenza può essere positivo”. Dopo aver glissato su cosa non ha funzionato lo scorso anno (“Non lo troverei corretto”, chiosa con decisione Chico), il neo tecnico mette in risalto l’importanza di alcuni ruoli cardine: “Per quanto riguarda il trequartista stiamo cercando giocatori che possano essere determinati in quella zona del campo. È un ruolo delicato, bisogna sapersi muovere bene tra le linee e creare superiorità sugli esterni. Credo molto nel centrocampo a tre, perchè con le giuste caratteristiche si può fare molto bene. Il centravanti? Samuel Di Carmine è il nostro punto di partenza. Accanto a lui cercheremo chi gli possa girare attorno. La punta che aspetta il pallone non rientra nel mio modo di intendere il calcio”. Uno dei profili più gettonati potrebbe essere Alberto Cerri: “Abbiamo avuto una notevole convergenza sia io che Goretti su di lui. Potrebbe anche diventare una punta di movimento con i giusti accorgimenti”. L’idea da trasmettere sul campo sarà molto semplice e basilare: “Voglio vedere una squadra con un’identità precisa. Spero che i giocatori la possano raggiungere in breve tempo, ma sono sicuro che faremo un buon lavoro da questo punto di vista”. Sarà anche importante, e molto, l’aspetto psicologico: “Da parte mia posso dire che ho ambizione di crescere e mettermi in gioco. Il fatto di avere questa società come supporto non può che essere un vantaggio. L’empatia con i ragazzi infine dovrà essere immediata”. Diversi i tecnici a cui Giunti si ispira: “Allegri è il top e la sua crescita è sotto gli occhi di tutti. Poi Giovanni Galeone, che mi ha permesso di giocare ad alti livelli. Ma non dimenticherei Novellino, Castagner, Mazzone, che in fatto di leggere le partite non era secondo a nessuno, e Zaccheroni che ha vinto da piu parti. Infine Lucescu, che nel Besiktas mi ha fatto apprendere la capacità di far convivere diverse mentalità”. Chiusura con l’obbiettivo finale, e non potrebbe del resto essere diversamente: “Abbiamo la convinzione di fare un ottimo campionato, anche perchè negli ultimi anni la società è riuscita a mettere a disposizione ottimi organici. Poi Perugia lo vuole. Sono consapevole che ci saranno squadre blasonate, ma questo dovrà essere da stimolo. Dobbiamo provare ad andare oltre i nostri limiti”. E qui interviene Santopadre che avverte: “Guai a partire con la paura, la mentalità deve essere la solita. Se poi non riusciremo a fare quel che noi abbiamo in mente sarà giusto criticare, seppur con cognizione di causa”.

Il lungo pomeriggio del Museo si e concluso con la presentazione delle nuove maglie che il Perugia indosserà nella stagione in procinto di iniziare. Le novità consistono principalmente nella diversità del font del numero e nei grifetti in sovrimpressione. I colori restano gli stessi dell’anno passato, vale a dire rossa con bordi bianchi la prima, bianca con bordi rossi la seconda e completamente nera la terza. Una giornata calda ma che ha aggregato un buon numero di tifosi, curiosi ma nello stesso speranzosi di capire quale sarà il nuovo corso del Grifo. In attesa che il mercato decolli definitivamente.

Enrico Fanelli – TifoGrifo.com

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il 12/07/2017.
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