Paradosso
Scritto da Federico Basigli il 23/10/2018
Giocare bene e perdere non è mai una buona cosa, specialmente all’inizio del campionato e specialmente all’inizio di questo campionato, così particolare e pericoloso.
Nel momento in cui si sta plasmando la classifica, perdere punti come quelli, e metto il plurale non a caso, persi a Salerno, fa male, male davvero. Eppure, paradossalmente, con tutti i problemi che questa squadra può avere, la partita di Salerno può segnare un punto di svolta in positivo. Ecco perché.
Va innanzitutto detto che per diventare un punto di svolta proficuo la squadra non deve rannicchiarsi in se stessa, ma apprezzare e rinforzare quanto vanno fatto in terra campana e continuare su questa strada, adottando quei piccoli correttivi che servano per evitare gli errori di domenica (perché avrai giocato anche bene, ed è innegabile, ma se poi hai perso qualcosa che non è andato deve esserci stato). Continuare su questa strada, se possibile, anche con anche maggior convinzione, dato che quella di domenica è stata la miglior prestazione del Grifo di Nesta. Se c’erano dubbi sul lavoro portato avanti dal mister, la partita di Salerno è stata una risposta molto forte. Ed altrettanto forte lo è stata rispetto alle capacità dei singoli: se serviva una controprova sul valore della squadra del Grifo, beh, a Salerno abbiamo avuto rassicurazioni profonde.
Certo, Non vincere partite come questa non è proprio benaugurante, ma se devo scegliere tra una sconfitta disarmante ed una in cui vedo progressi evidenti, scelgo la seconda. Fermo restando che da Verona in poi servono punti. Eppure quanto vissuto a Salerno è stato una sorta di déjà vu, almeno per me, di un periodo particolare e nemmeno troppo lontano.
Se posso fare un paragone, infatti, cito l’inizio di campionato con Bucchi, pieno di partite positive sul lato del calcio giocato ed altrettanto improduttive, per una serie di episodi e di motivi, sul piano del risultato (i pareggi di Cesena e Brescia, per dire, gare che erano praticamente stravinte e che avevano fruttato solo 2 punti).
Da quella serie di cattivi risultati se ne uscì curando alcuni aspetti da limare ma soprattutto rafforzando l’identità della squadra, e dalle partite seguenti oltre al gioco iniziarono ad arrivare anche i risultati.
Una partita paradossale, quella di Salerno, dicevamo. E paradossale è stato l’errore di Gabriel , probabilmente il miglior giocatore di questo inizio anno assieme a Vido e – lo dico fin d’ora – uno di quelli che a fine stagione avrà il miglior rendimento, eppure sceso giù a (non) intercettare un tiro fiacco e moscio (ok leggermente deviato, però insomma…) come nemmeno Roccati nelle sue partite peggiori. Paradossale è stato, di converso, rivedere Felicioli a buoni livelli , cosa che rassicura un po’ sulla reale qualità del giocatore.
Paradossale, ma fino a un certo punto, è stato constatare che con Vido e Melchiorri in forma e nell’attesa di Han il gap rispetto all’attacco dello scorso anno non è poi così alto. L’impressione è che quel che manca – a parte gli errori come in occasione del primo gol – sia la completa quadratura in mezzo al campo, con qualche meccanismo che permetta a Verre, qualora debba svolgere il ruolo di regista o quasi, di farlo qualche metro più avanti o almeno con una buona copertura.
Ora, in questo campionato tutto a strattoni, 4 partite in 13 giorni e poi pausa di 15 giorni prima di tornare in campo a Benevento. No comment.
Forza Grifo!
Federico Basili – TifoGrifo.com
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