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Il Perugia potrebbe tornare al passato con Giunti al posto di Breda. Parma crocevia importante per il tecnico trevigiano. O si vince, o si cambia.

Scritto da il 06/02/2018

In questa complicata stagione il miglior calcio si è visto con Giunti in panchina, anche quando la squadra non ha fatto risultato. La svolta tanto attesa con l’arrivo di Breda, non è arrivata, pur riconoscendo le difficoltà per la pesante situazione dopo le sconfitte in serie dovute essenzialmente a una perdita di autostima generale. Ma questo era il passato. Analizzando la rosa si evince che è perfettamente adattabile al 4-3-1-2 modulo tanto caro al tifernate. Goretti ha dichiarato ai microfoni di Umbria Tv di conoscere Stellone e che difficilmente l’ex allenatore del Frosinone può modificare il proprio credo tattico. Interessanti le considerazioni su Gustafson che, secondo il responsabile dell’area tecnica, se messo in un determinato contesto, può far fare tanti gol. Va da sé che il contesto è la trequarti. Gustafson possiede ottima tecnica e piedi buoni per occupare quella posizione. Le conferme di Buonaiuto e Terrani rappresentano una ulteriore soluzione per la trequarti. I centrali per tornare a quattro ci sono. Dellafiore, Gonzalez, Volta, Belmonte e Magnani possono rappresentare un importante gioco delle coppie se adeguatamente assortiti. A sinistra possono giocare sia Belmonte sia Magnani, mentre a destra c’è l’imbarazzo della scelta. Sono arrivati due terzini, Nura e Germoni, abili soprattutto da esterni alti, in grado di rappresentare alternative importanti per Del Prete e Pajac, senza dimenticare comunque Zanon. A centrocampo è stato estratto dal cilindro Kouan, proprio il recuperapalloni che mancava per giocare con due mezzali e un regista. L’attacco, reparto che ha perduto una pedina importante come Han, non egregiamente rimpiazzato, può comunque contare su Di Carmine e Cerri, senza dimenticare Mustacchio che, come spiegato sempre da Goretti, rappresenta l’alternativa principale al bomber fiorentino e che, in campo aperto, come era impiegato a Vercelli, diventa imprevedibile. Tirando le somme: questa rosa non obbliga il tecnico ad un solo modulo, avendo mantenuto la versatilità necessaria per un cambiamento tattico, qualora se ne ravvisasse la necessità. La palla ora passa decisamente a Breda, che a Parma oltre a fare risultato dovrà convincere. Se è vero che Giunti ha perso sei partite, di cui una a Palermo che avrebbe meritato ben altra sorte, è altrettanto vero che Breda ne ha perdute quattro, di cui tre al Curi. Se l’ottobre è stato nero, i mesi successivi non sono stati certo rosei. Parma diventa crocevia della stagione, e, per citare un grande come Boniperti, “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”.

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com

Scritto da
il 06/02/2018.
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