Il Grifo pareggia, ma ritrova l’anima. A Pontedera si rivede il calcio coraggioso, e quell’angelo di Galeone sorride dal cielo.
Scritto da Redazione il 02/11/2025
Ettore (direttore): Raffaele, finalmente un punto che non sa di sconfitta. 2-2 a Pontedera, e per una volta non siamo noi a piangere nel parcheggio.
Raffaele (giornalista): Direttore, oggi il Grifo ha fatto il Galeone. Gioco offensivo, coraggio, e quel pizzico di follia che ci mancava da anni. Se chiudo gli occhi, sento ancora il profumo di sigaretta e la voce roca del maestro.
Ah, Giovanni Galeone… il calcio champagne, le conferenze stampa che sembravano monologhi teatrali. Lui sì che sapeva come far volare il Grifo. Oggi, per un attimo, mi è sembrato di rivedere un pó del suo champagne.
E abbiamo quasi sfiorato il sorpasso. Sembrava il Galeone-style: Pontedera che si salva per miracolo. Se ci fosse stato Giovanni in panchina, avrebbe applaudito con la mano sul cuore e l’altra sul bicchiere di Sassicaia.
Scrivilo nel pezzo: “Il Grifo pareggia, ma ritrova l’anima. A Pontedera si rivede il calcio coraggioso, e quell’angelo di Galeone sorride dal cielo.”
Mi commuovo nel pensare a cosa siamo stati con Galeone.
E oggi niente veneziane di consolazione. Solo un Sassicaia in onore del Profeta. Perché il calcio, quando è bello, va celebrato con dolcezza e rispetto.
















