Il Grifo in analisi – Fabio Caserta, il poeta in un calcio di prosa. Tutti per uno, uno per tutti: ecco il Perugia che piace

Nessun mezzo di comunicazione sostituirà mai lo sguardo di un uomo, e su questo – come su tanti altri aspetti – Paulo Coelho aveva ragione. Per comprendere l’animo umano, bisogna guardare qualcuno negli occhi. Fabio Caserta da Melito di Porto Salvo, un comune in provincia di Reggio Calabria, ha lo sguardo tipico di chi non smetterà mai di sognare.

Ma è al tempo stesso razionale, e sa bene che senza coraggio e pazienza nel persistere anche quando le cose vanno male, non si arriva lontano. C’è tanto di Fabio Caserta in questo Perugia. Non è un discorso di moduli. Il calcio non è prosa, ma poesia, e Fabio Caserta è un poeta del calcio contemporaneo. Compone versi capaci di esaltare Bianchimano – non Van Nistelrooij – e rinvigorire Monaco. 

Il suo Perugia è una squadra di moschettieri, tutti per uno ed uno per tutti. A Legnago i tifosi di casa attendevano le giocate portentose di Giacobbe, ma hanno ammirato la corsa del profeta Elia, sceso in Lega Pro solo per seguire le orme del maestro Caserta. È questo il Perugia che piace, una squadra che procede con calma e serenità verso zone nobili. Al bando le corazzate, lo diciamo e scriviamo da tempo. Meglio pensare ad oggi, proprio come piace a Caserta. Il mister chiede serenità e calma. Basta guardarlo negli occhi per avere fiducia in lui. Occhi che sanno soffrire, amare e, soprattutto, trionfare. 

Raffaele Garinella-Tifogrifo.com