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Coppa Italia. Sassuolo- Perugia 1-2. Grifo lucido e intraprendente, Fulignati sugli scudi. E ora  il Napoli!

Scritto da il 04/12/2019

 

Chiamiamola impresa, ma senza esagerare i toni. Però, il Perugia che batte una squadra di A, sbanca il Mapei Stadium e rinverdisce i ricordi fastosi della promozione in A del 1996, conquistata qui, è piaciuto per disinvoltura nel proporsi e lucidità nel difendersi. Oddo dà spazio a Mazzocchi e Falasco in difesa, propone Balic e Nicolussi in mediana al fianco di Carraro e, nell’albero di Natale, affida il ruolo di punta a Falcinelli, assistito sulla tre quarti da Capone e Fernandes. Il Sassuolo schiera molti giovani e un assetto a tre in difesacon Tripaldelli e Muldur più avanzati che spesso saranno presi d’infilata dal centrocampo perugino. Neanche il tempo di partire e il Grifo colpisce due volte nei primi 17’: Mazzochhi di testa su corner dalla destra, Nicolussi Caviglia (primo gol da professionista) su punizione dal limite. Il Sassuolo è stordito e rischia di uscire di scena definitivamente quando Fernandes si libera elegantemente in area e conclude a rete, ma la traversa gli nega il 3-0. Il Perugia si difende tenendo corte le linee, ruba palla a metà campo e non rinuncia mai a costruire di rimessa. Il Sassuolo cerca di reagire, ma i grifoni sono molto attenti a chiudere varchi e linee di passaggio prima dell’area. Quando gli emiliani sfondano, ci pensa un Fulignati attentissimo e reattivo. Alla fine, si conteranno almeno quattro interventi decisivi dell’estremo biancorosso, che si conferma davvero un portiere di grande prospettiva, bravo tra i pali e sicuro nelle uscite, con senso acuto del piazzamento e capace anche di interventi straordinari. Ma, se il Sassuolo recrimina a metà gara per le parate di Fulignati e reclama per un presunto rigore di Mazzocchi su Raspadori (il perugino è sembrato però colpire la palla) il Perugia può mettre sul suo piatto della bilancia due occasionissime. La già citata traversa di Fernandes e una conclusione ravvicinata di Nicolussi Caviglia che al 42’,  a porta vuota la spara fuori vanificando un gran lavoro in ripartenza di Fernandes. Insomma, a contare le occasioni, il Perugia è meritatamente avanti di due gol all’intervallo. Nella riprsa la reazione del Sassuolo si fa più costante e corposa. Il Perugia soffre a tratti gli assalti degli emiliani ma è attento nelle coperture e non rinuncia mai ad offendere appena può. I taccuini dei cronisti si riempiono di annotazioni, perché le occasioni fioccano praticamente a getto continuo. Tra il 13’ e il 20’ i padroni di casa sostituiscono Tripaldelli e Mazzitelli con Djuricic e Rogerio e vanno vicini al gol, prima con un palo di Duncan, poi con una conclusione ravvicinata di Raspadori, murato dal solito Fulignati dopo una scellerato errore in uscita di Gyomber. Il Perugia, che aveva iniziato il secondo tempo con baldanza (due occasioni su tiro di Capone, parato;  e girata sotto misura di Falcinelli, alta) arretra qualche metro di troppo. Ma ci pensa ancora Fulignati a dire di no a due conclusioni di Duncan e Bourabia tra il 19’ e il 20’. Oddo capisce che è ora di cambiare qualcosa e manda in campo Falzerano per Mazzocchi e Sgarbi per Fernandes, ridisegnando il modulo in un 3/5/2: con Sgarbi, Gyomber e Falasco; Falzerano, Nicolussi, Carraro, Balic e Di Chiara a metà campo; Falcinelli e Capone in avanti. Il nuovo assetto permette di erigereun argine maggiore in mezzo al campo, anche se il Sassuolo continua a provarci, complice anche il calo fisico di qualche grifone, Balic in particolare. Ancora Fulignati sugli scudi su una conclusione ravvicinata di Djuricic e, quando la partita sembra avviarsi alla conclusione, la riapre al 37’ il gol di Bourabia su punizione concessa al  per un fallo di Falasco dopo ritardata chiusura del difensore su Raspadori. Finale col Sassuolo all’assalto e nel recupero salva il risultato per il Grifo un altro miracolo di Fulignati su conclusione ravvicinata di Pellegrini dopo mischia furibonda. Il fischio finale  conferma il buon momento mentale del gruppo. Sono emerse qua e là le solite sbavature nella gestione di momenti e fasi di gioco, ma nel complesso la squadra ha giocato con equilibrio tattico, accortezza, lucidità e intraprendenza, anche perché mentalmente libera dall’obbligo del risultato. Il Perugia si regala così l’ottavo al San Paolo contro il Napoli a gennaio: i tifosi sperano che sia un preannuncio del calcio che conta.

 

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

 

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