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Trust the process

Scritto da il 21/08/2018

 

Bentornati alla lettura del nostro Bisbylandia, rubrica che ha la fortuna di occuparsi della sintesi piuttosto che della cronaca. E quindi, oggi, in sintesi gli esiti del calciomercato, ma anche la strada che è stata scelta dalla società per portarlo avanti, perché se è importante la destinazione, lo è altrettanto il percorso scelto per arrivarci, e le prospettive future.

 

I TEMPI DEL MERCATO ED IL PROGETTO

Le critiche che sono arrivate, fino a due giorni prima dell’epilogo del calciomercato, hanno riguardato l’assenza di acquisti e la mancanza di un progetto. Il nesso tra le due cose esiste, ma è praticamente controintuitivo rispetto al “non so che fare e quindi non compro”.

Il Grifo non ha capacità economiche che gli permettano di dominare i tempi del mercato: a volte per arrivare ad un risultato, è necessario lavorare settimane. Gli acquisti, quindi, non c’erano stati all’inizio perché il progetto era incentrato su nomi che avrebbero potuto liberarsi solo verso la fine del mercato: l’impegno giornaliero di monitoraggio e “lavoro ai fianchi” portato avanti quotidianamente ha poi permesso di raggiungere gli obiettivi centrati negli ultimi giorni di mercato. E tutto questo, appunto, non può non avere un progetto dietro.

È vero, quest’anno in un certo senso si segna un momento di discontinuità rispetto al precedente: lo scorso campionato ha lasciato scorie non indifferenti e la società ha scelto di intraprendere una nuova fase rispetto al passato. Anche se può sembrare un controsenso, la verifica di un progetto, se evidenzia (anche) aspetti negativi, presuppone che quel progetto venga modificato o anche rifondato ex-novo. Fa parte della vita, dai.

 

Ecco, avere un progetto significa questo, ed io nel Grifo di questi anni, con tutte le problematiche e le scommesse non azzeccate che possono esserci state (che sono una percentuale irrisoria di fronte alla media delle altre squadre) un progetto lo vedo sempre.

Chapeau alla società e – come si ripetono a Philadelphia – trust the process.

 

Frankie Garage in negativo al posto di Embiid. Anche questa è fatta.

 

L’AMBIENTE

Metto questo paragrafo prima ancora dell’analisi della squadra perché lo ritengo davvero importante. Il troppo amore porta a volte ad estremizzare i concetti.

L’anno scorso una immaginaria pagina del tifo facebook avrebbe cambiato da “coniugato” a “relazione complicata” il rapporto tra una parte del tifo ed il Grifo ed in parecchi hanno “tolto l’amicizia” a qualche protagonista.

Quello che chiedo alla società è la massima chiarezza comunicativa, per evitare malintesi e ingigantire questioni degne di niente.

Quello che chiedo a quella parte del tifo è di ricominciare a godere dei momenti che il Grifo ci offre, non rintanandosi a guardare solo il proprio ombelico e concorrendo invece a ricreare un ambiente bello da vivere per tutti.

Onestamente entrambi mi sembrano obiettivi perseguibili ed auspicabili.

LA SQUADRA

Provo ad esaminarla prendendo come base il 3-5-2 che sembra sarà adottato come modulo di riferimento.

PORTIERI

L’arrivo di Gabriel è un vero punto esclamativo giunto quasi a sorpresa, ma estremamente necessario. Gabriel, lo dimostrano le precedenti esperienze a Carpi ed Empoli, porta nei guantoni un tesoretto di punti, cosa che pochi portieri possono vantare in serie B.

Inseguito anche a gennaio scorso, perché sul valore del portiere penso che in pochi avessero dubbi, Gabriel giunge anche per evitare a Leali l’equivoco in cui incappò Rosati, confermato non con totale fiducia dopo essere stato accantonato qualche mese addietro.

Perilli, preso per fare il dodicesimo e di per sé portiere ben valido, si giocherà quindi il posto con Leali a meno che per quest’ultimo non si trovi una soluzione all’estero o occasioni collegate alle varie richieste di ripescaggio su cui sarà fatta chiarezza ad inizio settembre. Penso sarebbe la soluzione migliore per tutti.

Intanto, benvenuto Mago Gabriel.

 

DIFESA

Cinque giocatori per tre magliette: forse un sesto non ci stava male male.

Gyomber è ottimo, Ngawa affidabile. Di El Yamiq ho referenze positive. Sgarbi è una bella scommessa come lo sono stati Goldaniga, Mancini e buon ultimo quel Magnani che in molti hanno scoperto domenica sera: auguro a Sgarbi di inserirsi nella loro scia e sono ottimista. Cremonesi ha fatto la B per parecchio tempo, peraltro in contesti medio alti anche se le sue presenze non hanno mai coperto campionati interi.

Per funzionare un reparto di 3 persone deve averne cinque in grado di ricoprire quei tre ruoli (per particolari esigenze come sesto penso verrà adattato Felicioli o Falasco). Se tutto funziona bene ci siamo. Se anche uno solo dei 5 tradisce le speranze andiamo un po’  in sofferenza. Le premesse per far bene, comunque, con Gyomber in copertina anche se assente per le prime 2 partite, penso ci siano.

 

ESTERNI

Mustacchio ha dimostrato, l’anno scorso, di potersi adattare con ottimi risultati come esterno a tutto campo: penso quindi che potrà continuare il suo percorso di crescita  nel nuovo ruolo. L’alternativa è Mazzocchi, che ha dato buoni responsi quest’estate e viene da un percorso positivo, salendo mano a mano di categoria. Il fatto di fare l’esterno di una difesa a tre può peraltro aiutarlo, come nel caso di Mustacchio, a mascherarne i limiti difensivi. A sinistra si giocheranno il posto invece Felicioli e Falasco. Entrambi con buone esperienze in Serie B, avranno il difficile compito di prendere il posto di Pajac. Nel caso servano variazioni, un nome spendibile come esterno è anche quello di Terrani.

 

CENTROCAMPISTI

Una conferma e due ritorni per il terzetto presumibilmente titolare. Dico subito che a mio avviso molto della stagione del Perugia dipenderà da Bianco, se sarà, cioè, l’equilibratore del gioco che ha portato il Carpi in Serie A o la controfigura sbiadita che ha calcato il Curi l’anno scorso. Aggiungo, inoltre, che a livello anagrafico Bianco avrà la responsabilità di aiutare la crescita dei suoi compagni: nel nuovo centrocampo del Grifo sarà infatti affiancato da due ragazzi che cercheranno il salto di qualità e da uno stock di giovanissimi che inizieranno a lottare per il loro posto al sole.

Ai suoi lati, quindi, Bianco avrà il dinamismo intelligente di Moscati la tecnica di Verre.

Per Marchino solo una parola: bentornato (e damose da fà). Su Verre invece penso sia necessario essere chiari: nell’anno perugino era partito a mille arrivando sulle ginocchia – non so se fisicamente o mentalmente – al termine della stagione. Perugia in quel momento sembrava il trampolino per la sua scalata al calcio e lui un predestinato per i piani più alti, ma poi qualcosa si è guastato e quello che verrà sarà per Verre l’anno della chiarificazione.

Quest’anno, infatti, dovrà svestire i panni del principino che forse troppo presto gli erano stati cuciti addosso e dovrà invece dimostrarsi un uomo fatto e finito capace di fornire un apporto sia di fioretto che di sciabola (dopo Perugia in 5mila minuti da centrocampista ha preso due ammonizioni: ora non è che devi ammazzare il primo che capita e la sua aria da tanto gentile e tanto onesto pare qualche guaio glielo avrà evitato, però una roncolata ogni tanto, dai!).

Vorrei che Verre si renda conto, insomma, che il tempo delle promesse è finito e che l’età adulta richiede anche concretezza e volontà per tenere fede ai sogni dell’adolescente. Daje.

Dietro al terzetto la prima alternativa penso sarà Kingsley, giovane già molto quotato che ci metterà poco ad inserirsi nelle rotazioni, che comprenderanno anche Kouan, Bordin e lo stesso Terrani, che immagino possa ricoprire con costrutto il ruolo di mezzala. Chiudono il reparto gli altri under Konate e Ranocchia e la scommessa rumena Dragomir, chiamato a far vedere se può mantenere almeno in parte le promesse mai sbocciate all’Arsenal.

ATTACCO

A mio avviso, giocando con due punte, per fare bene in un campionato di serie B di attaccanti ne devi avere tre forti forti. E noi secondo me li abbiamo.

Stimo molto Melchiorri, un attaccante che sa legare molto bene i reparti e tanto che c’è butta dentro i palloni. Vido è chiamato al passaggio di livello da giovane speranza a certezza spendibile in Serie A nel giro di un anno, quel percorso che lo scorso anno ha compiuto Cerri. Penso che sia Melchiorri che Vido, quindi, vadano annoverati nella lista delle certezze.

Bianchimano è invece la scommessa su cui il Grifo ha iniziato ad investire l’anno scorso: ha fatto gavetta in Serie C e deve iniziare a convincere per entrare le rotazioni nella serie superiore. Va inserito, gli vanno date responsabilità piano piano, non va bruciato.

Ma l’elemento di svolta, a mio avviso, dovrà essere proprio il ritorno di Han.

Il nordcoreano ha dimostrato, all’inizio dello scorso girone di andata, di poter essere protagonista in serie B, salvo poi sparire per varie ragioni e tornare infine a Cagliari dove ha fondamentalmente perso sei mesi. Se Han torna a Perugia con la testa giusta (come credo, altrimenti perché sarebbe tornato?) penso potrà farci divertire parecchio.

ALLENATORE

Ah boh. Nesta porta un ritorno di immagine che il tenero Breda non aveva manco a casa sua. Però l’inizio, tra fine anno scorso ed incipit di quest’anno, è stato piuttosto zoppicante.

Diciamo, semplificandola molto, che a Venezia l’all-in su Diamanti non ha pagato, mentre quest’anno l’uscita immediata dalla Coppa Italia gli vale una sorta di non giudicabile, dato che l’organico era largamente incompleto per i motivi che abbiamo detto (per inciso uscire ora o a dicembre cambia poco, anzi… l’anno scorso essere andati così avanti comportò anche un problema, nel gestire la sconfitta di Udine).

Onestamente qualche dubbio sul suo valore come allenatore c’è, ma non per caratteristiche del tecnico (come poteva essere per Bisoli) ma fondamentalmente perché non sappiamo cosa aspettarci. Sappiamo però che il Perugia sceglie spesso queste soluzioni, e che i risultati possono essere negativi (Lucarelli e Giunti, ma c’è da dire che in entrambi i casi la società ha saputo poi mettere una toppa, nel primo caso anzi si fece un capolavoro) o davvero buoni (Camplone e Bucchi). In più Nesta può giocarsi il credito accumulato da giocatore, sia a livello tecnico che a livello umano.

Quindi fiducia alla società e massima chiarezza dei ruoli, soprattutto.

 

IL FORMAT

Al momento non è chiaro se verrà confermato il format a 19 squadre: forse a settembre verrà ampliato l’organico, presumibilmente a 22: se volete un pronostico spassionato, non penso che si resti a 19, e quindi immagino un mondo di pezze a colori per cambiare il format e tenere a bada gli esclusi che comunque ci saranno.

Chiaramente è ridicolo che si cambino le regole del gioco dopo aver fatto calendari e mercato, anche perché a seconda di quanto è congestionato il calendario devi fare delle valutazioni sulla numerosità e sulle variabili (tipo le convocazioni) della rosa, ma tant’è. D’altronde se di lunedì non siamo sicuri di partire o meno venerdì di cosa vogliamo parlare?

LE ALTRE

Premesso che tanto poi la B è un animale strano, un campionato più ristretto (se, come detto, più ristretto sarà realmente) in teoria accorcia ulteriormente le distanze, quindi come primo obiettivo va messo sempre il mantenimento della categoria. Ho visto definire in più sedi lo scorso campionato ed in generale gli scorsi campionati di B come fallimentari. A me fallimentari sembrano invece questi giudizi, a meno che nel lessico comune la parola fallimentare non abbia assunto il significato di “n’se gito in serie A”.

Forse non abbiamo presente davvero cosa siano i campionati fallimentari né, tantomeno, i fallimenti che peraltro in B hanno fatto fuori 3 squadre su 22 solo quest’anno. In questi anni, oltretutto, il doping monetario del paracadute ha falsato in maniera importante la competizione.

Cio che voglio dire molto chiaramente è che, porcapaletta, a tutti piacerebbe arrivare in Serie A, a me come tifoso e penso che alla società piacerebbe sia per spirito di appartenenza che per ritorno economico, ma non ci può sfuggire che avrebbero piacere ad andare in Serie A tutte le squadre che fanno la B, non è che ci sia qualcuna che si scansa perché si affeziona alla cadetteria.

L’impressione, rispetto agli anni scorsi, è che forse si siano un po’ accorciate le distanze tra le paracadutate (più il Palermo, che nonostante anno scorso abbia cannato l’annata ha una rosa importante) ed il resto del mondo. E noi siamo sempre stati tra le prime, nel resto del mondo. Speriamo ci sia, quindi, una sorta di ammutinamento in classifica.

E che a guidarlo sia un Grifo!

Buon campionato a tutti.

Federico Basigli

 

Scritto da
il 21/08/2018.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

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