La Sir Conad abbatte la paura: Trento piegata in tre set e finale scudetto raggiunta

Sembrava tutto scritto, appena prima di entrare in campo. Prima la coreografia, formata da cartoncini bianchi che hanno avvolto tutto il Palaevangelisti, poi un tifo chiassoso che da tempo non si vedeva. Non poteva che finire tre a zero per la Sir Safety Conad Perugia, che alla bella riesce a chiudere la serie in suo favore e volare per la terza volta in finale scudetto. Questa volta i Block Devils, a differenza delle precedenti due occasioni, avranno il vantaggio del fattore campo, il che non è certamente poco. Coach Giampaolo Medei, presente in tribuna stampa in qualità di spettatore interessato, è avvisato: i bianconeri sono tornati al loro livello abituale e si candidano seriamente a scucire il tricolore dalle maglie biancorosse dei cucinieri. Si inizia domenica prossima alle ore 18 e sarà fondamentale partire con il piede giusto.

Numeri Match pressoché a senso unico, sia nel punteggio (ad eccezione del terzo set) che nei fondamentali. Solo a muro i settentrionali hanno tenuto (7 vs 7) mentre hanno ceduto sia in ricezione (37% vs 27%) che in attacco (54% vs 46%). Migliore in campo Ivan Zaytsev, autentico trascinatore con 15 punti di cui 4 ace e un muro e buon 25% in ricezione. Sull’altro fronte Kovacevic e Lanza, entrambi 9 volte a segno, ci hanno provato ma senza successo.

Cronaca Sestetti base da ambo la parti: la tensione tradisce in avvio quello perugino, con Russell che battezza erroneamente out la battuta di Vettori. Atanasijevic stenta inoltre a carburare e subisce due murate, entrambi di Carbonera sul 2-4 e sul 5-5. Ma quando i Block Devils iniziano a carburare per la ricezione trentina si fa decisamente più dura. A schiodare l’equilibrio è un muro di Anzani, che darà il via ad una serie a dir poco irresistibile. Russell mette a terra infatti il pallone del 12-8 dopo che Colaci è riuscito prendere un pallone quasi impossibile. Ci si mette anche Giannelli a commettere fallo in palleggio (16-10) e il distacco con il passare delle fasi di gioco diviene incolmabile. A fare letteralmente impazzire di gioia il pubblico presente i due ace conclusivi di Zaytsev, il secondo a 126 km orari. Il punteggio nettissimo di 25-12 dice tutto: Perugia c’è e non vuole mollare nulla. La pensa così anche la squadra di Angelo Lorenzetti, che nel secondo parziale va subito sul 2-0 con Kovacevic e Lanza. Ci sono due episodi che potrebbero indirizzare in un verso preciso: l’attacco giudicato in un primo tempo out di Vettori e successivamente, per ragioni non del tutto comprensibili, tramutato in contesa dopo consulto del video check, e il fallo a rete fischiato ai settentrionali, poi convertito in punto a loro favore sempre dopo aver visionato le immagini (1-4). Giannelli mura su Russell (1-5) e Magnum non è preciso in contrattacco (1-6). Anzani prova a scuotere i suoi a muro (3-6), ma Kovacevic sembra incontenibile (5-10). Perugia dal canto suo dimostra di esserci ed azzecca una serie incredibile, riuscendosi a portarsi sull’11-10. Decisivi un Potke spietato sotto rete e un De Cecco che si diverte dalla linea dei nove metri. Il muro dello Zar su Vettori (16-15) apre un altro break che risulterà determinante. Sugli scudi Russell, autore di due ace di fila (19-15). Il neo entraro Hoag e Giannelli provano il tutto per tutto (19-17), ma i gialloblù, traditi dal nervosismo, non trovano la forza per rimontare. Lanza ne risente più di tutti ed è 25-20. La strada è tracciata, bisogna solo continuare a seguirla. La partenza del set che poi si rivelerà conclusivo è bruciante: prima Vettori sbaglia la battuta, poi la coppia serba e un altro errore, stavolta di Lanza fa schizzare il parziale sul 5-0. Ci sarebbe lo spazio anche per un sesto punto, ma l’attacco di Giannelli, in un primo tempo giudicato out dagli arbitri, viene poi dato in tramite videocheck (5-1). Magnum prova a scavare il solco definitivo (14-9), così come lo Zar (23-19), ma sembra accadere nuovamente l’imponderabile. Trento, con la forza della disperazione, mentre i suoi tifosi già intonavano il classico “grazie ragazzi”, e riesce ad annullare lo svantaggio e portare la sfida ai vantaggi. Se i direttori di gara avessero usato lo stesso metro di giudizio come nel primo set, ricorrendo alla contesa su attacco del neo entrato Zingel (inserito da Lorenzetti al pari di Teppan per cercare di riaprire i giochi, ma invano) che nemmeno il supporto delle immagini era riuscito a giudicare dentro o fuori, quest’appendice forse sarebbe stata evitata, ma i bianconeri tengono i nervi saldi e, dopo aver rischiato su ace di Carbonera (27-28), riescono ad ottenere lo strameritato successo con il muro del Potke ed un errore in ricezione avversario su servizio dello Zar. Gli oltre quattromila del Palaevangelisti possono liberare l’urlo di gioia dopo giorni di tensione. Perugia approda all’atto conclusivo della Superlega e anche in questo caso, c’è da scommetterci, non lascerà nulla di intentato.