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Serie B. Ripescaggi. Le delibere della Lega, le norme, e la Ternana “regina delle grazie”.

Scritto da il 16/07/2018

Ripescaggi e riammissioni.

Nel gran parlare che si è fatto questa estate sui ripescaggi in serie b, non sempre si è fatta chiarezza sulla situazione. Anzitutto, dal punto di vista terminologico. Perché due sono gli istituti, distinti ma spesso confusi e sovrapposti nei ragionamenti sul tema, che presiedono al reintegro degli organici in caso di esclusioni, il ripescaggio e la riammissione. La riammissione si ha quando c’è un intervento della giustizia sportiva che esclude dal campionato (per retrocessione a tavolino) una società per illecito. In tal caso, il fine è quello di ripristinare una posizione soggettiva lesa ingiustamente, per cui si riammette la prima delle retrocesse, cioè la squadra che, se non fosse stato commesso l’illecito, si sarebbe salvata sul campo. La Procura aveva chiesto la retrocessione del Foggia per illecito, poi sanzionato con 15 punti di penalizzazione: se fosse stata accolta la richiesta di retrocessione (o se lo sarà nei successivi gradi di giudizio) sarebbe stato retrocesso il Foggia e riammesso l’Entella, che aveva perso il play out contro l’Ascoli. Il ripescaggio si ha, invece, quando si deve rimpiazzare una squadra esclusa dal campionato per motivi non legati alla giustizia sportiva. E’ il caso, tipico, del fallimento di una società, fattispecie che si potrebbe applicare, nell’attualità, a Cesena, Bari e Avellino, anche se gli irpini sembra che abbiano già provveduto nei giorni scorsi a sistemare la loro situazione,  una questione tecnica relativa alla compagnia di assicurazione che ha garantito la fidejussione.

 

Cesena situazione disperata, Bari molto critica. Ternana e Siena alla finestra.

Pertanto, se Cesena (situazione disperata) e Bari (situazione molto critica), entrambe o una sola, non dovessero sanare entro oggi (poi, il 20 ci sarà il pronunciamento del tribunale e il 26, in caso di ulteriore ricorso, quello del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni) la loro situazione, si procederà a ripescare le squadre che presenteranno la richiesta,  accompagnandola con un assegno circolare di 700.000 euro e una fidejussione di 300.000. Tra queste società, verrà stilata un’apposita graduatoria che tiene conto di tre criteri: piazzamento nell’ultima stagione (che pesa per il 50% del punteggio); storia sportiva della città (25%); media spettatori nelle ultime cinque stagioni, esclusa quella appena conclusa (25%). Dalla classifica vanno escluse le società che hanno subìto penalizzazioni per irregolarità finanziarie (nelle ultime 3 stagioni); per illecito sportivo o calcio scommesse (nelle ultime 2 stagioni); che siano state ripescate in qualsiasi campionato negli ultimi 5 anni; o sono fallite usufruendo del “Lodo Petrucci” nelle ultime 3 stagioni. Dunque, sono fuori causa il Novara (penalizzata 3 anni fa) e il Catania (penalizzata 2 anni fa) il Pisa (penalizzato due anni fa) e la Sambenedettese (penalizzata un anno fa). Tra le squadre che restano, le indiscrezioni dicono che Ternana e Siena sarebbero le prime due della graduatoria, anche se le fonti (indiscrezioni, vista la mancanza della graduatoria ufficiale della  Federazione) non sono concordi nel dire quale delle due sarebbe in vantaggio, alcune ipotizzando anche una parità tra umbri e toscani. E sempre considerando che a Siena qualcuno dice che la società non disporrebbe del milione necessario a supportare la richiesta.

 

Ternana. Quarto ripescaggio?

E’ da notare che per la Ternana si tratterebbe del quarto ripescaggio nella storia recente del club. Il primo della serie fu nel 1995 quando, dopo due stagioni di magre in serie D nelle quali non era riuscita a vincere il campionato (nella prima stagione fu addirittura preceduta in classifica anche dalla Narnese) la squadra rossoverde del presidente Fedeli fu ripescata in serie C2. Poi, nel 2002, la Ternana partita fra le favorite in serie b, retrocesse con un finale di stagione sconcertante e una sconfitta all’ultima giornata sul campo del già tranquillo Bari, con coda di velenose polemiche, ma arrivò anche stavolta il fallimento della Fiorentina a cambiare a tavolino il verdetto del campo. Il terzo ripescaggio nel 2011, dopo una stagione di C1 men che anonima, conclusa con il play out perso beffardamente  nei minuti finali contro il Foligno. Dopo questi precedenti non lontani nel tempo, se anche quest’anno dovesse essere ripescaggio, la Ternana farebbe poker in meno di venticinque anni e sarebbe, probabilmente, la squadra italiana regina nella graduatoria delle grazie ricevute a tavolino.

 

Lega di B: no ai ripescaggi.

Unico ostacolo che, al momento, sembrerebbe essersi improvvisamente frapposto a questa eventualità, è la delibera della settimana scorsa del Consiglio della Lega serie B che, su proposta del Brescia, ha deciso all’unanimità di chiedere alla Federazione di bloccare i ripescaggi in serie B fin dalla stagione che sta per iniziare. Ufficialmente, per arrivare per vie di fatto alla riduzione degli organici del campionato cadetto, da più parti individuata come una delle riforme da fare per restituire solidità alla serie b e al calcio italiano in generale. Di fatto, anche per avere al tavolo dei diritti televisivi due pretendenti in meno a spertirsi la torta di circa 60 milioni di euro.  Tuttavia, la normativa vigente sembra escludere con nettezza inequivocabile questa possibilità. L’articolo 50 delle “Norme organizzative interne federali” (NOIF) della F.I.G.C. in materia di “Modifiche all’ordinamento dei Campionati”, recita testualmente:

“1. L’ordinamento dei Campionati ed i loro collegamenti possono essere modificati con delibera del Consiglio Federale. 

  1. La delibera con la quale viene modificato l’ordinamento dei Campionati entra in vigore a partire dalla seconda stagione successiva a quella della sua adozione e non può subire a sua volta modifiche se non dopo che sia entrata in vigore.

Norma Transitoria.

Le modifiche dell’ordinamento dei campionati, nonché i criteri di promozione e retrocessione  deliberate entro il 14 agosto 2015, andranno in vigore nella stagione sportiva 2016/2017”.

Quindi, stante al lettera della norma, anche qualora il Consiglio federale dovesse accogliere la richiesta (cosa della quale c’è da dubitare, perché aprirebbe un altro fronte per l’attuale commissario straordinario della Federcalcio, Roberto Fabbricini, già alle prese con tutto il resto) la modifica all’ordinamento dei campionati non potrebbe scattare subito. E nel 2018-19 il format dovrebbe restare a 22 squadre, con l’organico completato dai ripescaggi. E’ anche vero che, proprio la Norma transitoria dell’art. 50 NOIF,  potrebbe incoraggiare i sostenitori del blocco dei ripescaggi a invocare un’altra norma simile che disponga l’immediato effetto del blocco a decorrere dalla stagione 2018-19. Ciò è in linea teorica (e politica) possibile, ma darebbe la stura ad una serie di ricorsi e contenziosi in sede non solo di giustizia sportiva, ma anche civile e amministrativa, da parte dei controinteressati, cosa che il presidente della ternana Ranucci non ha detto, ma ha lasciato intendere, con le sue dichiarazioni all’indomani del Consiglio di Lega della B. La Lega e la Federazione se la sentirebbero di affrontare anche questo?

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

 

 

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