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Ripescaggi, una vicenda ingarbugliata. Scendono le quotazioni di Ternana e Siena.

Scritto da il 18/07/2018

La sentenza del tribunale federale cambia il quadro.

Tutto da rifare per i ripescaggi in serie B. il vento caldo di un tardo pomeriggio di luglio ha fatto volare via tutte le carte già predisposte e riaperto i giochi. Dopo il fallimento di Cesena e Bari, fino a  ieri Siena e Ternana sembravano in pole position nella graduatoria (peraltro non ancora ufficializzata dalla Federazione) per il ripescaggio nella cadetteria. Ma nella seduta di ieri, la Sezione Disciplinare del Tribunale Federale, accogliendo un ricorso del Novara, assistito dall’avvocato Mattia Grassani, principe dei tribunali sportivi, ha annullato la delibera del Commissario Straordinario FIGC di cui al Comunicato n. 54 del 30.5.2018, che aveva stabilito i criteri per i ripescaggi. L’annullamento riguarda la parte in cui si prevedeva che le Società che hanno scontato nelle stagioni sportive  2015-16, 2016-17 e 2017-18 sanzioni di tipo amministrativo, pur entrando nelle graduatorie, non possono beneficiare del ripescaggio. Grassani ha avuto la meglio sostenendo la tesi che la sanzione venne inflitta al Novara un anno prima che la Figc inserisse la norma sullo  stop ai ripescaggi per le società che avevano commesso irregolarità amministrative nelle tre stagioni precedenti. Norma che, perciò, aveva assunto un valore retroattivo ritenuto ingiusto dal Novara  e, ora, anche dal tribunale Federale.

 

Il Novara si candida alla B

A seguito della sentenza, dunque, quelle squadre non potranno più essere escluse dalle graduatorie ed il Novara, che aveva subito due punti di penalizzazione nel 2015 per il mancato pagamento di ritenute Irpef, rientra ora a pieno titolo tra le squadre ammissibili al ripescaggio. Sembrerebbe, poi, che, in base ai criteri di stesura delle graduatorie, la società piemontese sia addirittura al primo posto, per cui da ieri sera cominciano a preoccuparsi Ternana e Siena, appaiate (sembra) al secondo posto e, quindi, costrette a sperare che anche l’Avellino venga escluso dalla serie B, cosicché i posti da ricoprire diventino tre.

 

Torna a crederci anche il Catania

Ma un’ulteriore complicazione potrebbe arrivare alle due società dal Catania, altra formazione inizialmente esclusa dalla graduatoria delle ripescabili, sempre per una penalizzazione di tipo amministrativo, subìta nel 2016 per il mancato versamento al Racing Avellaneda dell’importo dovuto per l’acquisto del giocatore sud americano Lucas Castro. Gli etnei, in verità,  erano stati penalizzati anche nel 2015-16 per illecito sportivo. Secondo la società etnea, però, l’esclusione dai ripescaggi era dovuta non all’illecito, ma al “caso Castro”, cioè ad una penalizzazione di natura amministrativa. Ciò perché, in base al Comunicato n.54 del maggio scorso, del Commissario della FIGC (“Criteri e  procedure per l’integrazione degli organici dei Campionati Professionistici di Serie A e di Serie B 2018/2019”)  le sanzioni per illecito sportivo rilevano, ai fini dell’esclusione dai ripescaggi, solo se ricevute nelle ultime due stagioni (2016/2017 e 2017/2018). Questa fattispecie, perciò, non rileverebbe più per il Catania (sanzionato nel 2015-16). Mentre, per l’illecito amministrativo (cioè il caso Castro) le stagioni da prendere in considerazioni in base alla norma in vigore fino a ieri, sono le ultime tre (dal 2015-16 al 2017-18). Dunque, il Catania (sanzionato nella seconda di esse) era interessato dalla fattispecie. Tuttavia,  la sentenza pro-Novara ha fatto decadere il blocco, per cui il Catania adesso spera nel ripescaggio, come si sono precipitati a dichiarare l’amministratore delegato del club etneo, Pietro Lo Monaco e il sindaco della città, Calcio, Salvo Pogliese, che ha richiamato la FIGC al rispetto delle regole sui ripescaggi, in base alle quali la serie B “spetta di diritto” ala società etnea.

 

Un quadro fluido: i casi Cesena, Foggia e Avellino

Il quadro è comunque molto fluido e ulteriormente complicato perché il Consiglio Federale del 20 luglio dovrà esaminare altre pratiche scottanti. Anzitutto, la richiesta di penalizzazione del Cesena (peraltro già estromesso dalla serie b per via delle vicende fallimentari appena iniziate) di 15 punti, con conseguente, possibile retrocessione all’ultimo posto dei romagnoli.  In tal caso, per la riammissione potrebbe tornare in corsa la Virtus Entella, prima delle retrocesse dopo il play out perso con l’Ascoli e ammessa al processo come parte interessata ai fatti. Il rebus sta tutto nella qualificazione formale dello status del Cesena: escluso dal campionato, e il cui posto va perciò ricoperto da un ripescaggio; o classificato all’ultimo posto, e allora da rimpiazzare con la riammissione dell’Entella, quale parte lesa? Altro tassello del puzzle è il processo sul Foggia, condannato in primo grado a 15 punti di penalizzazione da scontare la prossima stagione. Giovedì 19 sarà emanata la sentenza di secondo grado, ed i satanelli rischiano perché la procura federale tornerà a chiedere la retrocessione della società rossonera per la vicenda del pagamento di compensi in nero. richiesta che, se accolta dalla Corte Federale, darebbe via al ripescaggio di una terza squadra, aumentando le possibilità di Siena e Ternana. Alla situazione già complessa, si aggiungono le vicissitudini dell’Avellino che ha chiesto la garanzia bancaria alla Finworld, accusata dalla Banca d’Italia di aver prodotto una fidejussione da 20 milioni di euro falsa. Il bollettino meteo segnala tempesta forte dalle parti dell’Irpinia e anche questo riaccende qualche speranza dalle parti di Terni e Siena, dopo la doccia gelata della sentenza di ieri sera.

Lo sbroglio della matassa, come si vede ingarbugliatissima, non sembra immediato, anche se incombono i calendari di a e B. Prima della fine assisteremo a chissà quanti altri colpi di scena. Insomma, niente di nuovo sotto il sole del calcio italiano. La solita estate rovente con fallimenti, ripescaggi e riammissioni basati su norme oggi affermate e domani abrogate, annunci di ricorsi, proclami e recriminazioni.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

 

 

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il 18/07/2018.
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