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Ripescaggi, il Collegio rinvia le decisioni al 7/9. La Lega B: “allora noi partiamo subito a 19”.

Scritto da il 11/08/2018

Lo scenario.

Un’equazione già complicata che si ingarbuglia anco più. Al rebus ripescaggi in serie B si aggiunge un’incognita in più. Anzi due, tra loro connesse. La Lega di serie B annuncia  che il 13 agosto  procederà a sorteggiare i calendari con un format a 19 squadre, cioè escludendo ogni ripescaggio. Prima, il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI aveva accolto in via cautelare il ricorso di Siena, Ternana e Pro Vercelli per la sospensione della decisione della Corte Federale d’Appello FIGC del 1° agosto scorso, che aveva confermato la decisone del Tribunale Federale sulle regole di ammissibilità ai ripescaggi. In sostanza, Catania e Novara, che erano state riammesse ai ripescaggi, adesso devono aspettare il giudizio di merito, fissato per il 7 settembre. In quella data, il Collegio deciderà nel merito se le squadre piemontese e siciliana sono ripescabili.  Intanto, però, i campionati potrebbero essere partiti. Se la serie  B, come votato all’unanimità dai club e da essi richiesto con lettere di identico testo al commissario della FIGC, Roberto Fabbricini, partirà con 19 squadre, ci sarebbe poi il rischio che dovrebbe essere allargata in corso d’opera a 22 (format previsto dalle norme federali) o, qualcuno ipotizza, addirittura a 25, se tutti gli incastri dei ricorsi ancora aperti dovessero dar ragione a tutte le ricorrenti a varo titolo. In sostanza, il rischio è che, in teoria,  il campionato, dopo il suo inizio,  potrebbe essere ridisegnato con l’ammissione dei club che hanno presentato domanda di ripescaggio in B: Catania, Novara, Siena, Ternana, Pro Vercelli, Entella. Più ragionevolmente, in caso di ripescaggi, dovrebbe essere mantenuto il format a 22 e, il 7 settembre, il Collegio di Garanzia del CONI dovrebbe dire saranno Novara, Catania e Siena, oppure quest’ultima più Ternana e Pro Vercelli ad essere riammesse.

I retroscena.

Questo lo scenario, ma non meno intrecciati sono i retroscena. La partita si gioca tra lega di b e Federazione calcio. I club cadetti sostengono la riduzione del numero delle squadre per motivi economici: la torta delle risorse (in primis i diritti televisivi) sarebbe da dividere tra un minor numero di soggetti. Questo dovrebbe portare, in media, maggiori introiti di 1,3 milioni per club. Con le magre di questi tempi, la cifra può rappresentare per diverse società un quid decisivo per salvare i conti. Secondo i club di B, la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni odierna, rappresenta un lasciapassare per la loro proposta. Infatti, se le decisioni sono rinviate a settembre, ad oggi, sostengono in Lega, le squadre che hanno chiesto il ripescaggio non hanno alcun diritto a disputare la serie B. E, quindi, si può cominciare senza aspettarle. Inoltre,  i tre club che erano ricorsi al Collegio, avevano richiesto anche di rinviare i campionati.   Il Collegio sul punto si è dichiarato non competente a decidere, in quanto materia di spettanza dell’organizzazione sportiva. La Lega di B, in mancanza di rinvio,  ha così subito deciso per il sorteggio dei calendari e la conferma dell’inizio del campionato il 24 agosto. Si tratta di vedere, ora, se e come si potrà sanare il corto circuito con la Federazione. Il 3 agosto, Fabbricini  aveva risposto seccamente a questa pretesa della serie B, con un comunicato che testualmente recitava: “La Federazione Italiana Giuoco Calcio rende noto che ha più volte rappresentato alla medesima Lega come le disposizioni federali non consentono il mutamento del format del campionato da 22 a 20 squadre dalla corrente stagione sportiva». Ora però, parrebbe che la posizione del Commissario sarebbe diventata più possibilista. Fabbricini si è consultato con legali e collaboratori e, da ultimo, pare che sia stata decisiva una “sollecitazione” del Coni, i cui legali parrebbero aver trovato un appiglio giuridico per bypassare l’articolo 49 delle Norme Organizzative Interne della Figc (NOIF), quello che fissa in 22 le squadre partecipanti alla serie B.

Fabbricini e Lotito.

Ad oggi, però, nessun ulteriore comunicazione ufficiale è stata rilasciata in merito dalla Federazione. Pare che su Fabbricini siano entrati in pressing Lega Pro e Associazione calciatori, controinteressati rispetto alla riduzione del format della B. pare che Fabbricini, ad un certo punto, per sottrarsi a ogni confronto, si sia reso irreperibile. Si è allora mosso, per sollecitare Fabbricini a prendere posizione a fianco della Lega di B, Claudio Lotito, da molti considerato il regista di tutta l’operazione in Lega di B.  nelle prossime ore, si vedranno gli sviluppi. Comunque vada, le parti hanno già annunciato che ricorreranno in tutti i gradi della giustizia sportiva e amministrativa. Con tanto di corollario di eventuali citazioni per danni qualora il ripescaggio non venisse attuato. Su tutti l’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, che ha dichiarato. “andremo avanti su quattro procure diverse, il Siena e le altre squadre faranno la stessa cosa. È troppo grossa questa cosa che sta succedendo, siamo pronti a bloccare tutti i conti della Figc. Solo il 3 agosto il commissario della Figc Fabbricini aveva assicurato ufficialmente che la serie B sarebbe stata a 22 squadre. Perché questo dietrofront?”.  E parlando, poi,  di multiproprietà, fa capire a chi allude: “Questo movimento presuppone una mente molto arguta nel male. Mi viene difficile immaginare che la serie B nel complesso dei suoi presidenti abbia architettato tutto questo. Se si vive sprezzanti delle regole, non si fa fatica ad architettare qualcosa di questo tipo. D’altronde stiamo parlando di un sistema che ha accettato di avere le multiproprietà, impunemente e al di sopra delle regole. Ma le regole vanno rispettate, che siano brutte, sbagliate al momento ci sono queste regole”.

Le sei richiedenti ripescaggio e la Lega di B: non finisce qui.

Le sei società che han chiesto il ripescaggio, sebbene divise e in lite davanti al Collegio di garanzia sulle regole di ammissibilità al ripescaggio, saranno certamente tutte unite contro l’eventuale avallo, da parte della FIGC, della decisione della Lega di B di giocare a 19. Probabilmente, si rivolgeranno in prima battuta al Collegio di Garanzia e, successivamente, se necessario, al Tar del Lazio.  Ma in questo caso i tempi si dilaterebbero ulteriormente, cadendo quando i campionati sarebbero già in fase inoltrata. E, allora, in caso di ripescaggi, i danni potrebbero riverberarsi sulle società di B e sulla loro Lega. La quale, perciò, ha visto bene nel comunicato odierno (con cui annuncia che lunedì alle ore 19 verranno sorteggiati i calendari col fomat a 19) di riservarsi  “ogni azione in ogni sede nei confronti di tutti coloro che si sono resi e si renderanno responsabili di condotte e comportamenti e azioni antigiuridiche, illegittime e pregiudizievoli nei confronti della Lega e/o delle società associate”. Insomma, una vera battaglia nella quale è difficile perfino capire chi sono gli alleati e chi gli avversari, tanto è intricata la situazione, tra regole scritte, situazioni di fatto, vincoli temporali e giochi delle parti. Unica cosa certa, il calcio italiano, come il sistema Italia tutto, sembra malato,  inceppato e senza sbocchi.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 11/08/2018.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

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