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Perugia-Palermo 1-2. Errori in difesa, Sadiq sbaglia un rigore, Grifo a vuoto.

Scritto da il 09/02/2019

Un’altra sconfitta interna, ancora recriminazioni per il Perugia. Un’altra sconfitta contro una grande, che conferma come il Perugia abbia un gap indiscusso dalle prime e può ragionevolmente ambire (ma non sarà facile) solo ad uno dei posti più scomodi dei play off. La squadra di Nesta stecca il risultato conto un Palermo in crisi di gioco e, soprattutto, societario-ambientale da qualche settimana. Per approfittare di questa situazione i grifoni avrebbero dovuto evitare di prendere gol, tener il risultato e tentare le giocate alla distanza. Invece, dopo solo un minuto e mezzo, il Palermo è già avanti grazie all’ormai abituale frittata difensiva: Mazzocchi si fa superare in tunnel da Trajkowski e lo ferma con un fallo, poi sulla punizione Cremonesi si fa anticipare e uccellare da Puscas. I piani di Nesta saltano, il Perugia si butta in avanti senza troppo criterio, gli esterni non supportano l’azione, solo Dragomir è all’altezza della partita con una prestazione sontuosa. Vido e Sadiq non pungono, non trovano la profondità. Eppure, una conclusione di Dragomir e, soprattutto, una di Verre impegnano l’ex Brignoli in parate importanti. Il Palermo sembra una squadra in riserva di energie mentali, ma il vantaggio trovato su un piatto d’argento dà coraggio agli uomini di Stellone, che fanno l’essenziale, usano il mestiere e, appena hanno l’occasione, ripartono e arrivano concreti in porta con tre passaggi in verticale. La ripresa, poi, si apre come il primo tempo: cross da destra, stavolta, e Puscas, ancora lui, colpisce di testa tra le due statue di gesso dei difensori perugini. Perugia colpito al cuore, il Palermo non si fa pregare per gestire i tempi e i ritmi per arrivare alla fine indenne. Nesta mette dentro Moscati per un disastroso Mazzocchi, il Perugia sembra non trovare il bandolo ma continua a provarci e al 20’, su un colpo di testa di Sadiq e fallo di mani di Salvi, trova il rigore. Sadiq si impossessa del pallone contravvenendo alla gerarchia dei rigoristi (Nesta dovrà gestire questa grana in settimana) . Già la rincorsa promette poco di buono, poi la battuta è moscia e poco angolata e Brignoli para a terra. I fischi e gli improperi del pubblico perugino mandano in tilt l’attaccante biancorosso, che si fa ammonire poco dopo. Nesta, infastidito, lo sostituisce con Melchiorri che al 44’ fa il 2-1. C’è solo il recupero per sperare, ma il Perugia ci crede e sfiora il pari con due colpi di testa di Vido e Cremonesi. Però non basta. Alla fine, è netta l’impressione di un’altra occasione sprecata per dabbenaggine ed errori di inesperienza perché oggi, contro il Palermo scosso dalle incertezze societarie, sarebbe bastato evitare gli errori difensivi e quello sul penalty per portare a casa qualcosa. Ma, se gli errori si ripetono con puntuale ripetitività, il dato è strutturale. È un dato di basso tasso di esperienza e malizia, che emerge soprattutto contro le “grandi” squadre, nelle quali, aldilà delle contingenze psicologiche negative, c’è più di un giocatore in grado di approfittare degli errori altrui. Ad Ascoli era andata bene al Perugia perché la squadra marchigiana, a inizio partita, una punizione identica a quella dell’1-0 di Puscas, non l’aveva trasformata in gol. Ma, appunto, l’Ascoli non è una grande. Dunque, destino del Perugia di quest’anno sembra essere di fare punti per lo più con le squadre alla portata. A meno di un sostanziale salto di qualità nella cura della concentrazione per tutta la durata delle gare, questo significa che la stagione resterà in bilico tra i play off e una posizione di rincalzo, senza infamia e senza lode.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 09/02/2019.
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