Perugia Brescia 0-2. Lombardi superiori, Perugia ridimensionato.
Scritto da Redazione il 19/01/2019
La sintesi di Perugia-Brescia è semplice. Ha vinto la squadra più forte, quella che ha un’idea compiuta di gioco, un’autostima solida e individualità di assoluto valore per la serie b. I meriti del Brescia sono evidenti e chiaramente superiori a quelli del Perugia e questo, ad oggi, delinea orizzonti diversi per le due squadre. I lombardi se la giocheranno fino in fondo per la promozione diretta; il Perugia potrà ambire al massimo, se tutto andrà bene, a entrare nei posti meno pregiati dei play off, più probabilmente dovrà accontentarsi di un campionato senza acuti. Questo ci pare abbia detto, anzi ribadito, la partita di oggi. Prima di ogni ragionamento tecnico, aldilà di ogni considerazione sui chiaroscuri di questo o quel reparto e sulle prestazioni dei singoli, c’é questo dato di fondo, che chiama in causa, più che Nesta e la gestione tecnica del gruppo, la società per la parte finale di mercato. Nella quale, le scelte dovranno davvero fare la differenza per cambiare gli orizzonti. Nella partita di oggi, dopo un primo tempo in totale controllo del Brescia, la ripresa ha visto inizialmente un sussulto del Perugia, che ha però mancato il pari con Kingsley. Poi, la solita frittata dei grifoni (palla persa a metà campo) ha lanciato in gol Donnarumma e troncato le gambe ad ogni velleità di riordino finale. Qualche segnale discreto, in prospettiva, è venuto da Sadiq, neogrifone, che ha fatto intravvedere buone doti nell’uno contro uno e potrà tornare utile a differenziare le frecce di Nesta in attacco. Per il resto, imbrigliati Kingsley e Dragomir, spinti dalla tattica di Corini a decentrare la loro azione a metà campo e a cercare poi laboriosi accentramenti più avanti, dove c’erano molte, troppe maglie bresciane a chiudere tutti gli spazi, le fonti del gioco biancorosso sono state asciugate sulla tre quarti. Al Perugia è rimasta così, praticamente, solo l’arma dei tiri da lontano, sui quali nessun grifone si è distinto, tranne Mazzocchi che si è visto negare il gol dal portiere lombardo nella ripresa. Kingsley, invece, come detto, a inizio ripresa aveva fallito una facile opportunità per pareggiare. La prima del 2019 va dunque in archivio con la conferma dei vecchi vizi del 2018 e, al momento, nessuna significativa novità positiva. Troppo poco per pensare in grande. Solo il mercato potrebbe cambiare lo scenario.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia