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Palermo-Perugia 1-0. Al Barbera un gROSso torto piega il Grifo di rigore.

Scritto da il 19/09/2017

Prima o poi doveva accadere di perdere una partita. Ma non così, non con un rigore discutibile, non dopo aver tenuto testa al Palermo grandi firme e avuto le occasioni più limpide, una addirittura clamorosa, da annali del calcio. Il Perugia esce beffato e malconcio dal Barbera. Alle  tante assenze dalla vigilia si sono aggiunte anche quella dell’ultimo momento di Di Carmine, neanche andato in panchina per un risentimento muscolare; e quella di Bianco, infortunato già nel primo tempo. Un infortunio le un’entrata assassina di Chochev, in linea con l’atteggiamento aggressivo, al limite del regolamento, calcolatamente tenuto dai palermitani fin dall’inizio e non adeguatamente sanzionato da Ros di Pordenone, arbitro apparso non all’altezza della categoria e che, quando incontra il Perugia, non sembra portar bene ai grifoni. Ruvido e agonistico, il Palermo di Tedino, che la partita l’aveva preparata puntando sulla fisicità e finanche sulla calcolata provocazione. L’ex allenatore del Pordenone (la cittadina friulana stasera ha incrociato la partita sotto più aspetti…) ha a disposizione non una, ma due squadre competitive sul piano tecnico, grazie al famigerato è italianissimo “paracadute”, sofisma che premia il demerito e deprime l’eguaglianza dei punti di partenza, cioè lo spirito sportivo. A tratti, questa qualità si è vista,  per esempio nelle giocate di Morganella e nelle conclusioni di Coronado. Eppure, il Perugia ha tenuto bene il campo, ha avuto le sue brave occasioni per passare, nonostante stasera l’infortunio di Bianco abbia pesato più del dovuto, perché né il suo sostituto Emmanuello, né l’altra mezzala Bandinelli hanno saputo garantire l’apporto necessario contro il centrocampo a cinque dei siciliani. In particolare, per tutta la partita, il Perugia ha sofferto sulla fascia sinistra, dove prima Morganella e poi Rispoli hanno potuto disporre di spazi e profondità. Ma, pur se in emergenza, pur se al cospetto di un arbitro incapace di leggere la partita e, quindi, di valutare gli episodi nell’ottica giusta, il Perugia ha comunque tenuto il campo con autorevolezza, ha fatto la sua partita ed è riuscito a tenere la partita in equilibrio senza paura. È mancata  la solita brillantezza in impostazione e la lucidità sotto porta, perché Han e Buonaiuto, gli eroi della partita col Parma, stasera hanno fatto cilecca e Mustacchio ha girato a vuoto senza trovare mai il suo posto in campo. E sono mancati gli attaccanti di peso, capaci di tener su la squadra, fatto indispensabile per non dare continuità all’azione avversaria.  Se gli episodi hanno girato contro, stasera, sotto forma di infortuni e di errori arbitrali, la prestazione di squadra é stata comunque discreta. Discreta, non eccelsa. Perché, per la prima volta quest’anno, il Perugia ha dovuto fare i conti con una squadra che non lo ha lasciato giocare, anche aiutata dall’arbitro. Eppure, quanto fatto era bastato a reggere l’urto, fisico e tecnico, dei siciliani. Dunque, occorre ripartire dall’intraprendenza della squadra, dalla ricerca del gioco comunque, anche in condizioni oggettivamente sfavorevoli. E dall’insegnamento di partite come quella del Barbera, che in serie B non sono rare e nelle quali, per la situazione data degli indisponibili, per l’atteggiamento tattico arcigno dell’avversario e per la tipologia di arbitraggio, magari si deve anche giocare in modo diverso: come si può, non come si vorrebbe. Alle porte c’e il Frosinone, primo da solo da stasera e altra squadra favorita dai pronostici. Si spera nel recupero di qualche infortunato. E, di grazia, in un arbitro capace di non falsare l’andamento della partita.

 

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 19/09/2017.
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