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Il Perugia senza armi e munizioni perde contro la Spal

Scritto da il 26/02/2017

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(ASI) La sesta sconfitta del Perugia, quella di sabato, subita al “Paolo Mazza” di Ferrara, contro la Spal, è maturata al termine di una prestazione sconcertante. Vediamo come e perché. Il tecnico, Cristian Bucchi lascia in panchina Forte e Mustacchio, i due più importanti acquisti di gennaio, oltre a Nicastro, e affida il compito offensivo a Di Carmine, avendo dietro due trequartisti di valore come Guberti e Dezi. La mossa sorprende ma è del tutto condivisibile. Si deve pur far giocare un po’ tutti e gli incontri difficili, e che contano, sono alle porte, già martedì sera al “Curi” ci sarà la capolista Frosinone. Bene, anzi benissimo perché l’approccio è quello giusto e la Spal è costretta da subito a chiudersi nella sua metà campo e a subire il pressing asfissiante dei grifoni che già al 5’ hanno la prima grossa palla gol, ma Di Carmine, a tu per tu con Meret, non concretizza. L’occasione apre gli animi alla speranza confortata dal fatto che il Perugia non molla, insiste nel suo gioco martellante, il centrocampo è sempre sotto il dominio dei biancorossi che sembra siano in grado di disporre a piacimento degli avversari, a volte, addirittura, si ha l’impressione dell’assedio. Ma con il passare del tempo appare evidente che l’assedio avviene senza né armi né munizioni. Sì, in verità ci sono, ma sono in panchina. E così capita che una volta, siamo già al 36’, i padroni di casa conquistano palla a centrocampo. Ce l’ha tra i piedi Sergio Floccari, arrivato dal Bologna a gennaio, che ha già segnato tre gol, ma in A ne ha fatti 68 e in carriera più di cento, insomma non è uno sconosciuto, sarebbe il caso di tenerlo d’occhio: è quello che pensiamo un po’ tutti, tutti eccetto i giocatori del Perugia. Brighi gli è vicino, lo guarda con compiacimento, ma non osa ostacolarlo, il calciatore calabrese (ah dimenticavo, è anche nazionale di San Marino), vede che non c’è nessuno sulla sua strada, fa una ventina di metri e dal limite fa partire un pallone che sorprende Brignoli e s’insacca alto alla sua sinistra. La Spal è in vantaggio. Ma non stava dominando il Perugia? Sì, ma nel gioco del calcio per vincere bisogna segnare e loro hanno segnato. Il canovaccio non cambia nel secondi tempo. Stesso dominio ma tiri insidiosi zero, il portiere dei ferraresi è inoperoso. Tutti ad un certo punto abbiamo pensato che forse sarebbe stato opportuno fare entrare qualche altro attaccante. Anche questa volta lo abbiamo pensato tutti, meno Bucchi che, in verità, al 13’ fa uscire Gnahorè e fa entrare Terrani, e al 26’ Nicastro, al posto di Di Carmine, lasciando così, più o meno, lo stesso potenziale offensivo (paroloni, si fa per dire, naturalmente). Nessun sussulto nemmeno con l’altro cambio: Acampora per Brighi. E le armi e le munizioni? Conservate per la prossima battaglia. Sul finire della gara, la Spal, vista l’inconsistenza del Perugia, esce dall’apnea e segna anche il secondo gol con Schiattarella. E pensare che se il campionato fosse finito sabato la Spal sarebbe andata direttamente in serie A. E noi a marcire di rabbia e rimpianti.

Fortunato Vinci – TifoGrifo.com

Scritto da
il 26/02/2017.
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