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Il lunedì di Pasqua la prima delle sette finali, ma attenti all’Ascoli camaleontico.

Scritto da il 13/04/2017

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Alfredo Aglietti, l’allenatore dell’Ascoli, è stato da calciatore un buon attaccante. Il fiuto del gol lo ha sempre avuto, in questo molto simile a Daniele Cacia, punta di diamante dei marchigiani. Un attaccante letale,una sorta di scorpione con le proprie vittime. Al fianco di Cacia sta maturando un giovane centravanti scuola Juventus, Andrea Favilli, qualità tecniche non comuni, ed è per questo che è piaciuto al C.T. Ventura, che non si è lasciato sfuggire l’occasione di testarlo in uno stage. L’Ascoli non è solo una squadra pericolosa in avanti. A centrocampo la classe di Orsolini non è sfuggita, in tempi non sospetti dal duo Marotta-Paratici, che prima di donargli una casacca della Vecchia Signora, lo hanno lasciato maturare in provincia, nella bella Ascoli. Detto questo, anche i marchigiani hanno diversi punti deboli, soprattutto in difesa dove, Mengoni e Gigliotti non sono certo dei fulmini di guerra. La formazione di Aglietti non naviga in acque tranquille, trovandosi in un limbo di classifica che ancora non consente di ritenersi al sicuro, lontano dai pericoli nascosti nelle fangose paludi della bassa classifica. Per questa ragione il Perugia dovrà aguzzare gli occhi, concentrarsi al massimo per venire a campo di un avversario a suo modo ostico. Così come accaduto in passato, non ultima la gara con il Pisa, il Grifo contro squadre sulla carta tecnicamente inferiori, ha dilapidato punti importanti. I pareggi interni contro Trapani, Latina, Cesena e Pisa, hanno fatto evaporare otto punti. Un bel gruzzoletto, insomma, anche se, gli errori, non sempre attribuibili ad un fisiologico percoso di crescita, non hanno compromesso la posizione in classifica di tutto rispetto. Le sette partite ancora da disputare dovranno essere affrontate come finali dove, alternative alla vittoria, non dovranno essere prese in considerazione. Dovrebbero tornare abili ed arruolati Brignoli, assente da tre partite e Mancini, ultima apparizione al San Nicola di Bari. Due pedine fondamentali, con il portiere vero e proprio difensore aggiunto, ed il futuro nerazzurro dell’Atalanta unico per caratteristiche in rosa, e capace di integrarsi al meglio con tutti gli altri difensori a disposizione di Bucchi. Vietato sbagliare, inutile girarci attorno, servirà meno possesso palla abbinato ad una maggiore frequenza nelle conclusioni a rete.

Raffaele Garinella – TifoGrifo.com

Scritto da
il 13/04/2017.
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