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Il Grifo in analisi: Di Carmine-Han una scelta necessaria. Si torna al passato come il cambio della guardia Negri-Cornacchini? Mercato del Grifo: promosso a pieni voti.

Scritto da il 01/02/2018

Se si guarda la rosa l’occhio scorre rapidamente fino alla casella degli attaccanti, rimasta orfana di Han, tornato nella “sua” Cagliari. Il Perugia ha compiuto una scelta coraggiosa e razionale allo stesso tempo. E qui entra in gioco il parallelismo con Negri e Cornacchini. Galeone dichiarò che Negri e Cornacchini non avrebbero potuto giocare insieme, mentre Breda non lo ha mai fatto ma, in base alle scelte compiute, appare evidente che, almeno secondo il suo credo tattico, Han e Di Carmine non avrebbero potuto coesistere in campo. Se Gaucci scelse Negri e cedette “Jo Condor” al Bologna, Santopadre si è tenuto ben stretto Di Carmine rinunciando a qualcosa come tre milioni di euro. La scelta, che può apparire istintivamente come “folle” è in realtà razionale. Primo perché Di Carmine è l’attaccante più forte che il Perugia possiede in rosa,-e lo dimostrano i numeri,- secondo perché il rispetto di ruoli e gerarchie è importante ai fini di una ottimale convivenza nello spogliatoio. Han non avrebbe,-e sottolineamo giustamente, accettato la panchina, come altrettanto giustamente Di Carmine si sente cucito addosso l’abito del leader. Se proprio deve fare panchina, meglio Cagliari, la serie A, in attesa di spiccare il volo verso la bella ed aristocratica Torino. La presa di posizione del club, il non voler rinunciare alle prestazioni di Di Carmine, nonostante i milioni di euro che sarebbero arrivati da Palermo, testimoniano il fatto che per la società il bomber fiorentino è indispensabile ed insostituibile. Il Perugia ha confermato Mustacchio, che ha anche giocato come seconda punta a Vercelli, e promuoverà stabilmente Traorè in prima squadra. Il mercato del Perugia si può definire lungimirante anche perché i settori “critici” sono stati rinforzati. Leali, Gonzalez e Dellafiore hanno portato esperienza in un reparto, quello difensivo, apparso vulnerabile con le 36 reti incassate nel girone di andata. Magnani accetterà con serenità la panchina rispetto a Monaco, partito alla volta di Salerno. Nura e Germoni rappresentano valide alternative a Del Prete e Pajac mentre Gustafson non farà certamente rimpiangere Emmanuello che, di fatto, non ha mai giocato. Dell’attacco abbiamo già detto. Sempre in tema di corsi e ricorsi storici, si rammenti che quando Cornacchini imboccò la via Emilia, Marco Negri esplose definitivamente. Anche in questo caso, occorre una doverosa precisazione: Han, destinato a diventare un grandissimo campione, attualmente è ancora ben lontano dal possedere il fiuto di “Jo Condor” sotto rete mentre Di Carmine è nella scia di Negri. È a quota 13 reti ed ha a disposizione un girone per raggiungere e superare le 18 messe a segno da Negri. Brighenti lo ha definito il suo erede, e se lo dice il “Cavaliere”

Raffaele Garinella-TifoGrifo

Scritto da
il 01/02/2018.
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