“Il Grifo in analisi”, considerazioni a bocce ferme sul Perugia, una rivisitazione con tanto di valutazione critica e …clinica.
Scritto da Raffaele Garinella il 17/10/2017
Crisi Perugia, Santopadre mette i puntini sulle “i”: un trattato su come ripartire dopo tre sconfitte di fila. Giunti e la squadra sono avvisati: sentirsi sotto esame non è una colpa.
A Perugia c’è chi crede, o magari sospetta che Massimiliano Santopadre non voglia portare il Grifo in serie A, ma chi ha di questi dubbi, evidentemente non percepisce il contagioso entusiasmo che il presidente riesce a trasmettere. In realtà, ci saranno sempre coloro che muoveranno critiche al leader indiscusso di Pian di Massiano, ed è un bene, a patto che siano costruttive e non approssimative, qualunquistiche, velleitarie. Chi invece non costruisce attraverso un’analisi ponderata, si incarna nella figura dell’aizzatore di ribellioni, il sobillatore, che perennemente è contrario a tutto e contesta solo per il piacere di farlo. I sobillatori sono sempre esistiti, e sempre esisteranno. Come esiteranno gli errori, gestionali, tecnici e tattici, perché solo chi non opera non sbaglia. La società- Perugia ha operato con un solo fine, quello di migliorarsi. Questo è lapalissiano. A volte riesce il colpo di mercato, altre volte no, a volte l’allenatore che è stato scelto si crede sia quello giusto per il progetto, altre volte bisogna tornare sui propri passi. Ed allora il critico che vuole costruire si pone delle domande, le pone agli interessati cercando di comprendere qual è la strada da seguire, al fine unico di remare tutti, per il bene del Perugia, nella medesima direzione. Il sobillatore, che magari non conosce avvenimenti e personaggi, e che magari si basa su “voci”, costruisce verità alternative ed allora ecco che “Giunti e la squadra non sono in sintonia”, che “Brighi ha litigato con i compagni”, che “Rosati durante l’intervallo di Foggia avrebbe mentalmente mollato” e che “Santopadre non avendo risorse importanti non vuole andare in A”. Chi mastica un po’ di scienza, sa bene che occorre partire da prove, fatti concreti. In psichiatria, le “voci” percepite senza uno stimolo uditivo, si definiscono paracusie o allucinazioni uditive.
In alcuni casi, le allucinazioni uditive consistono nell’udire una o più voci, e questo è tipico delle psicosi, per esempio la schizofrenia o le manie. Ad ora la sola voce da ascoltare è quella di Santopadre che ha ribadito l’importanza della scelta di Giunti e la fiducia-seppur non incondizionata-nell’allenatore, il cui destino, come da che calcio è calcio, è legato ai risultati. Santopadre ha detto di più: “tutti i giocatori sono con il tecnico e che serve il massimo della serenità per uscire da questo momento di difficoltà”. Parole opportune, visto che il disturbo d’ansia è di per sé un compagno di viaggio ingombrante, se poi ci aggiungiamo le “voci”…
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com
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