“Il Grifo in analisi”, considerazioni a bocce ferme sul Perugia, una rivisitazione con tanto di valutazione critica e …clinica.

La vittoria contro l’Ascoli proietta il Perugia, in una posizione senza patemi di classifica. Gli spareggi sono a quattro punti ma, l’aspetto più incoraggiante è che la vetta è lontana appena sette lunghezze. Conferma di un campionato che non ha ancora trovato un padrone, nessun domatore si è issato tra i leoni. Il Perugia del posticipo ha avuto la meglio su un Ascoli mai domo, giunto in Umbria per disputare la partita preparata almeno per un pareggio. I marchigiani sono rimasti chiusi nella loro area, pungendo nelle rare sortite di contropiede, non rinuncando a perdite di tempo che, potremmo definire fisiologiche. Guadagnare quei preziosi secondi sui rinvii del portiere e sui calci di punizione ha solo rallentato il gol di Falco, nato da un pregevole assist di Cerri. Decisivi i due cambi, decisivo Breda nel saper cambiare in corso d’opera. È bravo il tecnico nel leggere le partite. Vero è che se la gara fosse terminata in parità in molti avrebbero storto il naso, perché troppo tardiva è apparsa la scelta di schierare Cerri negli ultimi minuti soprattutto in virtù del fatto che Han non sta attraversando un buon momento di forma. Cerri-Di Carmine, al momento, sembra essere la coppia meglio assortita con il primo abile nel creare superiorità e con il secondo altrettanto abile nel saperla sfruttare. Solo un grande Lanni ha negato il gol del vantaggio all’attaccante scuola Fiorentina. Falco ha dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un calciatore di caratura superiore. Si vocifera che a Benevento le streghe stiano rimpiangendo le sue magie. Un calciatore tuttocampo che forse rende meglio sulla corsia esterna. A Breda il compito di trovare il giusto assetto tattico. Falco è pronto e con lui gli altri, a Salerno urge conferma che i quattro punti nelle due ultime partite sono legati solo marginalmente al …quadrifoglio.

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com