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Il campionato di serie B finisce com’era cominciato: nel caos

Scritto da il 10/05/2019

Il campionato di serie B finisce com’era cominciato: nel caos

di Fortunato Vinci

Ricordate l’avvio di questo campionato? Se non lo ricordate potrete andare a leggere il mio articolo  “La via crucis del calcio” e gli articoli che ha fatto Daniele Orlandi. Tutti contro tutti, in un incredibile intreccio perverso di ricorsi e controricorsi (più di 150 Mauro Balata dixit) minacce, denunce, diffide, messaggi cifrati, ordinanze, risarcimenti milionari, improvvide dichiarazioni. Mai successo in nessuna parte del mondo. Così, a novembre, dopo quasi tre mesi dall’inizio (parziale e a singhiozzo) dei campionati di B e di C, non si è trovata una soluzione, equa, saggia e ragionevole, per definire l’organico e tranquillizzare i tifosi e le tante società interessate. E’ finita (si fa per dire) con l’organico a 19 squadre, con tante proteste e richieste di risarcimento dei danni.

Non è stata una novità assoluta. La stessa cosa, con qualche bizzarra variante, era successo l’anno prima con il pasticcio del duo Carlo Tavecchio e Gabriele Gravina (non ancora presidente della Figc) ai danni della Vibonese. Ora c’è il problema del Palermo. Nove presidenti di società di serie B, tra cui Massimiliano Santopadre per ilk Perugia,  qualche settimana fa, con un esposto alla Procura federale, hanno chiesto un intervento sulla situazione economica e sulla regolare iscrizione al campionato del Palermo. La situazione della Us Città di Palermo è ingarbugliata da alcuni anni, quando patron della società siciliana era Maurizio Zamperini. Su di lui indagava il Pm di Palermo per autoriciclaggio e in quel filone d’inchiesta il magistrato inquirente aveva chiesto anche il fallimento del Palermo calcio. Il Tribunale fallimentare non accolse la richiesta del Pm, ma da successive indagini venne fuori il sospetto che la sentenza, che scongiurò il fallimento della società rosanero fosse stata pilotata e frutto di uno scambio di favori. Il fascicolo passò a Caltanissetta perché gli indagati, oltre a Giovanni Giammarva, ex presidente del Palermo calcio, c’era Giuseppe Sidoti, uno dei giudici    che era nel collegio che respinse l’istanza di fallimento, accusato di corruzione e abuso d’ufficio per aver impedito, secondo gli inquirenti, il crack della società rosanero. Nel frattempo, la società, dopo travagliate trattative,  è stata ceduta  a Walter Tuttolomondo del gruppo Arkus Network. Con questi precedenti, peraltro ricordati più volte anche da me, nei mesi scorsi, in trasmissioni televisive, sarebbe stato opportuno un tempestivo intervento della Covisoc e della Procura Federale che solo ora, a poche ore dal termine del campionato, in una situazione di estremo disagio un po’ per tutti, ha rinviato a giudizio la società rosanero davanti al Tribunale Federale Nazionale. Per responsabilità diretta e oggettiva, per presunte irregolarità gestionali tra il 2014 ed il 2017,  il Pm, Giuseppe Pecoraro, ha chiesto la retrocessione dei rosaneri all’ultimo posto dell’attuale campionato di serie B in cui sono attualmente terzi,  a un solo punto dal Lecce, e domani, nell’ultima giornata, alle ore 15, al “Renzo Barbera”, contro il Cittadella potrebbero, in caso di non vittoria della squadra salentina contro lo Spezia, conquistare addirittura la promozione diretta in serie A. Per Maurizio Zamperini sono stati chiesti cinque anni di inibizione con richiesta di preclusione. Stessa sanzione è stata chiesta per Anastasio Morosi all’epoca dei fatti presidente del collegio sindacale del club. Due anni di inibizione per Giovanni Giammarva, ex presidente del CdA.

Non vi è alcun dubbio che la richiesta della Procura arriva fuori tempo massimo, infelice nei tempi, considerando che le irregolarità amministrative, ammesso ovviamente che ci siano state, risalgono ad alcuni anni fa. A questo punto sarebbe stato opportuno aspettare almeno la conclusione del campionato. Provocare un terremoto a poche ore dalle gare conclusive, mi sembra una decisione inaccettabile che altera la regolare conclusione del torneo. Come finirà? La prima sentenza del Tribunale Federale Nazionale potrebbe arrivare già nei prossimi giorni e comunque non sarebbe definitiva, ciò significa che ci potrebbe essere anche un complesso contenzioso. A meno che il Palermo, domani, non riesca a conquistare la promozione diretta in serie A. In questo caso, paradossalmente, le cose potrebbero diventare più semplici. Il Palermo rimarrebbe in B, con la promozione in A del  Lecce o, come ipotesi alternativa, la salvezza della terz’ultima della serie A.

                                           Fortunato VinciAgenzia Stampa Italia            

 

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