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Carpi-Perugia 0-0. Partita bloccata, pareggio giusto.

Scritto da il 26/03/2017

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Carpi -Perugia è stata la partita che ci si aspettava. Il Carpi, con diverse assenze, ha giocato come sa. Tattica bloccata, fisicità al limite della ruvidità, palle lunghe per Lasagna a scavalcare il centrocampo e aggressione sui portatori di palla. Il Perugia ha retto bene dietro, accettando lo scontro senza tirarsi indietro. Ha rischiato solo nella parte centrale della ripresa, quando il Carpi ha fatto lo sforzo massimo, alzando i ritmi. Per il resto, i grifoni hanno controllato la situazione senza troppi affanni. Quello che è mancato agli uomini di Bucchi è stata l’altra metà del compito, cioè la costruzione. La circolazione palla dei grifoni è stata lenta, fin dall’impostazione da dietro, anche per effetto del pressing dei carpigiani, che ha risparmiato solo i difensori centrali del Grifo. Soprattutto, non si sono innescate le soluzioni sulle corsie, perché i terzini venivano attaccati subito appena entravano in possesso di palla e le ali (oggi Bucchi con le sostituzioni le ha schieratate tutte e quattro) non hanno mai cercato l’affondo uno contro uno. In questa situazione, a Di Carmine sono arrivate poche palle e molto problematiche da gestire. Risultato, le conclusioni sono state poche, anche perché i grifoni, che comunque hanno avuto saldamente in mano il possesso palla, specie nel primo tempo, non hanno saputo neppure andare sulle palle sporche e vaganti, né sfruttare le palle ferme, che restavano l’ultima speranza, visto come era bloccata la partita. Insomma, un Perugia solido dalla cintola in giù, rarefatto dalla metà campo in avanti. Ma è bastato per riportare dall’Emilia un punto che corrobora la prospettiva play off, soprattutto perché dimostra che il Perugia sa adattarsi alle situazioni. Oggi, con un avversario abile a limitare le fonti del gioco biancorosso, i grifoni hanno capito subito che occorreva prima di tutto non rischiare troppo dietro e, poi, magari tentare la giocata davanti. È riuscita la prima cosa, non la seconda. E il compito per la settimana, visto che i prossimi due avversari (il Pisa e il Vicenza degli ex Gattuso e Bisoli) somigliamo al Carpi per capacità di chiudersi e rompere il gioco avversario, sarà quello di trovare soluzioni alternative davanti. Perché vincerle tutte e due sarebbe importantissimo e, per quanto difficile, non impossibile. Andrebbe bene, per cominciare, anche una maggior capacità di sfruttare i calci piazzati e di segnare anche senza costruire azioni elaborate. Un pizzico di praticità e concretezza in più sarebbe davvero un salto di qualità, nell’approccio e per la classifica.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 26/03/2017.
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