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Cacioli: “Se il Perugia giocherà al massimo, potrà vincere i playoff. Tiferò per il Grifo, e tornerò al Curi. Lo prometto”.

Scritto da il 20/05/2018
Luca Cacioli è stato un difensore che potremmo definire fondamentale per la rinascita del Grifo. In tre stagioni ha conquistato due campionati, ed ha visto sfuggire la serie B nello spareggio contro il Pisa. Un uomo eccezionale, calciatore dalle doti tecniche straordinarie, che potrebbe tranquillamente giocare titolare nel Perugia che oggi milita in B e che, domenica prossima, affronterà il Venezia nel primo degli spareggi promozione. Con lui abbiamo affrontato il momento del Grifo, l’arrivo in panchina di Nesta, suo idolo, ed abbiamo ricordato l’esperienza trionfale di Parma e la recente vittoria del campionato con la maglia della Vis Pesaro, tornata nel professionismo.
  1. Ciao Luca, la rinascita del Parma è cominciata nel 2015 ripartendo dalla D. La difesa, insuperabile, era sorretta da te e da capitan Lucarelli. Che ricordi hai della tua stagione in Emilia Romagna?

La mia esperienza a Parma è stata da seria A, per struttura societaria e mentalità. Ho avuto la fortuna di giocare con Ale (Lucarelli ndr), calciatore e uomo straordinario. È stato l’anno più bello sotto questo profilo.

  1. La vittoria sullo Spezia e l’harakiri del Frosinone ha permesso ai ducali di tornare in A dopo tre stagioni. Quali sensazioni hai provato?

Devo dire, ed è la prima volta che mi capita, che ieri sono stato tifoso. Simpatizzo per il Milan, ma ieri ho sofferto. Non ho seguito la partita perché ero impegnato al corso di UEFA B di allenatore e quando ho letto del 2-1 del Frosinone, ho spento il cellulare. Con sorpresa e gioia, mi sono risvegliato con il Parma in serie A. Sono felicissimo per la gente di Parma, persone eccezionali e per la città, meravigliosa. Si meritano tutto questo perché hanno passato un periodo brutto dopo la scomparsa dal professionismo.

  1. Tornando indietro, lasceresti l’Emilia così presto?

Questa è una domanda brutta (ride ndr). Ho compiuto una scelta di vita, ma se si potesse tornare indietro resterei a Parma. La scorsa stagione ho vissuto l’annata più brutta della mia carriera. Ci ho riflettuto molto e l’errore più grande oltre che lasciare Parma è stato andare a Matelica. Avevo altre proposte anche dalla Lega Pro. Il progetto Matelica mi ha deluso nelle aspettative, a livello umano.

  1. Il Perugia ha centrato i playoff ma la notizia è che Breda, l’allenatore che gli ha conquistati, è stato esonerato e sostituito dal tuo idolo, Alessandro Nesta. Come valuti l’esonero dell’allenatore?

Sono onesto, seguo molto la serie B. Il Perugia con Giunti è partito alla grande, poi ha avuto un calo spaventoso. Non so da cosa sia dipeso, perché per comprendere certe dinamiche devi vivere le situazioni dall’interno e non posso esprimere giudizi. Breda dal suo arrivo ha messo le cose a posto. Ho guardato le interviste del presidente Santopadre. Lui si è fidato delle proprie sensazioni come credo che sia giusto fare ed ha deciso di cambiare. Ha anche parlato in termini di percentuale, e, dopo aver perso tre playoff, vuole vincere. 

  1. Nel Perugia ci sono tanti calciatori importanti, è una ottima rosa ed ha un attacco stellare composto da Di Carmine, Cerri, Diamanti. Secondo te quante chance ha il Perugia di espugnare Venezia e di perforare una delle difese meno battute della cadetteria?

Ai playoff si azzera tutto. Sono partite che fanno storia a sè. Guardando alla Lega Pro, per esempio, è capitato che a vincere sia stata la quinta e non la seconda. Il Venezia è squadra solida sin dallo scorso campionato. È amalgamata molto bene e Pippo Inzaghi è un allenatore molto preparato. Se il Perugia giocherà al massimo potrà vincere i playoff. 

  1. Qual è secondo te il punto debole di questo Perugia e dove dovrebbe intervenire Nesta?

Credo che il Perugia sia completo in tutti i reparti. Difesa esperta, ottimo centrocampo, conosco Bianco, grande persona ed ottimo atleta. Nesta dovrà lavorare sull’aspetto psicologico, sulla tensione emotiva. 

  1. In Umbria due campionati vinti ed un playoff perso in malo modo contro il Pisa. Rimpianti per come andò a finire l’ultima stagione?

Sono riuscito a riguardare il video del playoff perso contro il Pisa solo dopo quattro mesi. 

Mi sono fatto tante domande su cosa si poteva fare per evitare il gol. L’ho riguardato anche questa mattina con degli amici. Si parlava della rete incassata dal Frosinone in 5 contro 2, ed allora gli ho mostrato il video di quella partita. A volte dipende da piccolissimi dettagli, da piccolezze, da sfumature e purtroppo trovi Favasuli che realizza un gran gol mettendo il pallone nel sette a Koprivec, un portiere che tra i pali è fortissimo. Dispiace tanto perché eravamo un grande gruppo, composto da bravi calciatori e uomini straordinari. Penso a Russo, Ciofani, Politano, Dettori, senza dimenticare Clemente, un campione per la categoria.

  1. Come mai lasciasti Perugia? Fu una tua scelta?

Non fu mia la scelta, ma ci poteva anche stare perché era un ciclo che volgeva al termine. Arrivai con Battistini ed ero uno dei “superstiti” del gruppo che vinse due campionati. Al termine di quella stagione, culminata con la sconfitta nello spareggio di Pisa, Goretti fece altre scelte. Mi spiacque ma accettai la decisione con serenità, nonostante mi sarebbe piaciuto concludere il ciclo con la vittoria della Lega Pro. Mi sentivo di rappresentare quella squadra. Sono felice che poi il Grifo abbia centrato la B durante la stagione successiva. 

  1. Che ricordi hai della città, della società e della tifoseria?

I ricordi sono splendidi, tre anni straordinari, mi sento ancora con qualche ragazzo della Curva. Io e mia moglie siamo molto legati a Perugia, ed abbiamo amici in città. Bellissimi ricordi anche della società. Vincere a Perugia ha rappresentato qualcosa di speciale e dispiace non essere tornato al Curi per guardare qualche partita. Prometto che tornerò presto anche perché ho quasi smaltito del tutto il dolore legato al gol di Favasuli. 

  1. Chi è stato l’allenatore più importante della tua carriera e il compagno più forte con cui hai giocato?

Cornacchini per il momento delicato della mia carriera in cui ci siamo incontrati. Ero giovane, venivo da un infortunio di un anno e lui ha riposto la sua fiducia in me e mi ha responsabilizzato. Non posso non citare Battistini, con cui ho vinto a Perugia. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi calciatori bravi. Fare un solo nome è riduttivo, penso a Ricchiuti, mio compagno a Rimini, Biso ad Ancona, calciatore di livello tecnico straordinario, Politano e Clemente a Perugia, Ale Lucarelli a Parma.

  1. Quest’anno hai vinto il campionato, l’ennesimo della tua carriera, con la maglia della Vis Pesaro. Quali sono i programmi per il futuro?

Oggi dopo questa stagione importante, culminata con la vittoria del campionato all’ultima giornata contro il Matelica, contro cui vincere mi ha dato ancora più gusto, potrei anche decidere di smettere. Concludere in questo modo la carriera da calciatore non mi dispiacerebbe, ma non è detto che lo faccia. Intanto dobbiamo terminare la stagione con la poule scudetto, poi prenderò il patentino di allenatore e mi godrò l’estate. 

  1. Un’ultima domanda, nei playoff farai il tifo per il Perugia?

È chiaro, tiferò per il Grifo. Tornerò al Curi per guardare una partita, lo prometto. 

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com

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il 20/05/2018.
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